La terra ha tremato all’una e trentadue minuti ora locale, nella notte tra giovedì e venerdì. Per gli abitanti e i tanti turisti che hanno scelto l’isola di Kos come meta per le loro vacanze, è stato il panico. La scossa ha raggiunto i 6,6 gradi di magnitudo della scala Richter, con un epicentro tra questa isola del Dodecanneso e le coste della Turchia, ed un ipocentro molto superficiale, di dieci chilometri.

Il terremoto è stato avvertito anche sulle coste turche, a Bòdrum, l’antica Alicarnasso. La maggior parte delle case hanno retto all’urto, ma due turisti stranieri, un cittadino turco di trentanove anni ed uno svedese di ventisette, hanno perso la vita sotto le macerie, a causa del crollo delle vecchie mura medievali della città.

Crolli si sono registrati anche nell’altare della chiesa di San Nicola, nella vecchia moschea del capoluogo, mentre ha ceduto anche parte del soffitto di un bar. I feriti, in totale, sono circa duecento, di cui solo in Turchia ottanta. Quattro versano in gravi condizioni, e sono stati trasferiti in elicottero ad Atene e a Creta. In totale, subito dopo la prima scossa, sono stati ricoverati per controlli e cure mediche novanta persone. Fortunatamente, settantacinque sono stati dimessi dagli ospedali entro il primo pomeriggio di ieri.

Subito dopo il terremoto, tra l’altro, sia a Kos che sulle coste turche è stato lanciato l’allarme tsunami. Sull’isola dell’Egeo il mare si è gonfiato e sono state registrate solo alcune piccole onde anomale senza causare danni. Molte strade vicine al mare sono state invase dall’acqua, creando ulteriore apprensione tra la popolazione e i turisti che erano usciti dalle abitazioni e dagli alberghi.

La stragrande maggioranza dei turisti e degli abitanti di Kos, ovviamente, ha deciso di non dormire in casa, e di aspettare l’alba in giardino, nelle aree intorno alle piscine degli alberghi, o anche in strada. Lo shock è stato ancora più forte, a causa delle centinaia di scosse di assestamento che si sono succedute con il passare delle ore, dopo il primo terremoto, che secondo la maggior parte dei sismologi greci, comunque, dovrebbe costituire anche il sisma principale.

Sino alla tarda serata di ieri, non risultava nessun turista italiano tra i feriti più gravi, e le operazioni di soccorso, alla ricerca di persone che potrebbero essere rimaste intrappolate sotto le macerie delle vecchie mura, hanno avuto esito negativo. Il porto dell’isola tuttavia, è stato danneggiato, con importanti crepature nella parte interna del molo e nella giornata di ieri, per le grandi navi passeggeri che trasportano anche automobili, non è stato possibile l’attracco. Hanno dovuto dirigersi verso isole vicine, come Nìssiros, e da lì i passeggeri sono stati reimbarcati su ferry boat più piccoli o aliscafi, che hanno raggiunto dei porticcioli di Kos. L’aeroporto dell’isola, invece, non ha subito danni e i decolli e gli atterraggi si sono susseguiti senza alcun problema.

Alexis Tsipras ieri ad Atene si è incontrato con l’Alto rappresentante per la politica estera e di difesa dell’Unione europea, Federica Mogherini, la quale gli ha espresso la sua “profonda e piena solidarietà per il tragico evento”, mentre il leader di Syriza ha ribadito che “tutte le strutture dello Stato greco sono mobilitate senza sosta per affrontare al meglio la situazione”.
Sull’isola sono arrivati tre ministri del governo Tsipras: quello delle infrastrutture, Christos Spirtzis, quello dell’interno Nikos Toskas, e il viceministro della marina mercantile Nektarios Santoriniòs.

“La situazione è buona, non ci sono danni alle infrastrutture”, ha dichiarato Spirtzis ai giornalisti, mentre il portavoce del governo, Dimitris Tzanakopoulos ha chiesto “di non drammatizzare la situazione”, dal momento che “Kos, sta tornando alla normalità e tutto è pienamente sotto controllo”.
La domanda ora è se il terremoto nell’Egeo Sud-orientale potrà creare problemi all’afflusso dei turisti in Grecia, un settore di vitale importanza per l’economia del paese. Al momento, non ci sono segnali in tal senso, anche perché la stragrande maggioranza delle prenotazioni è già stata fatta, e la stagione turistica è praticamente al giro di boa. A tutto ciò, si deve aggiungere la constatazione che la reazione dei pompieri e dell’unità speciale che si attiva in caso di catastrofi naturali, è stata immediata.

Come è ben noto anche in Italia, nessuno può fare previsioni che possano essere ritenute certe ed assolutamente sicure. Ma il responsabile dell’Istituto di geodinamica dell’Osservatorio di Atene, Akis Tselentis, intervistato dalla televisione pubblica greca Ert, ha dichiarato che “per quella che è la sua valutazione e secondo molte probabilità, la prima scossa registrata a Kos, di 6,6 gradi della scala Richter, costituisce anche l’evento sismico principale”.