Scossa di terremoto di magnitudo 4.0 a Ischia e Procida, isole in provincia di Napoli, alle ore 20.57. Crolli, panico, alberghi evacuati, 2 morti e almeno 4 persone risultano disperse sotto le macerie. 30 i feriti.

Una delle vittime, una donna, sarebbe stata colpita dai calcinacci durante il crollo della chiesa Santa Maria del Suffragio a Casamicciola.

Lesionate diverse case e la sede del comune di Casamicciola. Evacuato anche l’ospedale Rizzoli per verifiche strutturali. Saltata la corrente elettrica.

La scossa è stata avvertita in una vasta zona, fino ai Campi Flegrei a Forio. L’Ingv, in un approfondimento con l’Osservatorio Vesuviano, informa che l’epicentro del sisma si trova a una profondità di circa 5 km, nelle vicinanze della costa del comune di Forio ad Ischia. I vulcanologi, come sempre in questi casi, non escludono altre scosse.

ischia terremoto foto reuters
La Protezione civile della Campania è subito entrata in azione in un’atmosfera caotica. I vigili del fuoco hanno ordinato il trasferimento immediato di squadre e mezzi dal resto della Campania ma anche da Lazio, Toscana, Calabria e Puglia per un totale di 140 uomini.

Allestita un’area di emergenza per eventuali trasferimenti in elisoccorso all’ospedale Cardarelli di Napoli per i pazienti dell’ospedale Rizzoli, dove è stata comunque allestita un’area di pronto soccorso nel piazzale all’ingresso.

Il presidente del consiglio Paolo Gentiloni è informato della situazione.

Gli sfollati attualmente sono 2.600, ma non c’è per ora emergenza abitativa vista l’enorme ricettività alberghiera dell’isola.

terremoto ischia ingv

Sotto osservazione nei mesi scorsi soprattutto il monte Epomeo (leggi qui). Secondo il presidente dell’Ingv Carlo Doglioni, a giudicare dai primissimi dati, l’episodio sarebbe comunque di origine tettonica e non vulcanica.

Anche nel 1883 era estate ed era sera, e Casamicciola venne rasa a suolo da un terremoto devastante. Il 21 luglio alle 21.30 la terrà tremò e colpì, come oggi, Casamicciola, Lacco Ameno e Forio. La scossa durò 13 secondi e fu valutata del X grado della Scala Mercalli, calcolata successivamente del 5,8 della Richter.

Le vittime furono 2.313, di cui la maggior parte a Casamicciola (1.784), Lacco Ameno (146) e Forio (345); altre vittime a Barano (10) e Serrara Fontana (28). I feriti furono complessivamente 762. A Casamicciola, che all’epoca contava 4.300 abitanti, la maggior parte delle abitazioni crollò (79,9%), le rimanenti furono danneggiate (19,9%), una sola restò illesa.

Tra le vittime del terremoto vi furono anche i genitori e la sorella del filosofo Benedetto Croce, il quale – allora diciassettenne – fu estratto vivo dalle macerie.

Per la sua violenza e drammaticità, il terremoto entrò in locuzioni come “Qui succede Casamicciola”, per dire che succede un putiferio.