Due assemblee per dare l’avvio alla lista che vuole sfidare da sinistra la coalizione che sostiene il presidente della regione Campania uscente, e ricandidato dal Pd, Vincenzo De Luca. I comitati ambientalisti di Stop biocidio, Sinistra italiana, Rifondazione, Partito comunista italiano, Partito del Sud, Altra Europa e Cobas si sono riuniti prima a Giugliano, nel sito delle ecoballe di Taverna del Re, e poi sulla spiaggia inquinata di San Giovanni a Teduccio, a Napoli, per avviare il percorso che porterà alla nascita di Terra: sui candidati la quadra è vicina, manca il presidente. La legge elettorale ne prevede uno ma simbolicamente saranno due: una donna e un uomo, espressione di Stop biocidio. Il rappresentante formale lo deciderà l’assemblea finale, per arrivare massimo alla prossima settimana alla presentazione del progetto.

«La tutela di ambiente e salute è un’urgenza – spiega Raniero Madonna di Stop biocidio -. Basta Terra dei fuochi, industrie inquinanti, altissimi tassi di tumore. Siamo in ritardo sulle regionali ma è necessario provare a portare una voce ambientalista fin da ora». In Terra ci sono componenti che vengono da stagioni politiche precedenti: «C’è però un’apertura oltre la sinistra classica – spiega Costanza Boccardi di Altra Europa -, lavorare con i comitati permette ai partiti di cambiare i percorsi del passato».

Se Art1 appoggia De Luca, Si ha scelto Terra: «Riprendiamo il filo di Sinistra ecologia e libertà – racconta Tonino Scala -. A dicembre avevamo convocato un tavolo con il Pd per un nuovo centrosinistra ma i dem si sono accodati a De Luca che ha al seguito Mastella, Pomicino e i transfughi di Forza Italia. La discontinuità non si può fare con chi ha fallito su ecoballe e bonifiche. Con chi vuole una legge urbanistica che consente tutto grazie alle varianti».

Resta l’incognita Dema, il movimento del sindaco Luigi de Magistris. Ieri l’ex pm ha spiegato: «Vediamo se ci sarà una lista plurale, ecologista, per la tutela dei diritti. Se dovesse uscire una cosa simile allora potrebbe meritare il voto o la candidatura di qualcuno che sia vicino». Venerdì l’assemblea di Dema si pronuncerà, intanto vari pezzi hanno già scelto De Luca.

A sinistra c’è già in campo Potere al popolo con il candidato presidente Giuliano Granato. Oggi sarà a Sorrento per incontrare un gruppo di stagionali del turismo: «Stiamo provando a far emergere lo sfruttamento in costiera – racconta -. Fino all’anno scorso le realtà più o meno grandi si attenevano alle norme, la paga si aggirava intorno ai 1.300 euro. Con il post Covid, ai lavoratori non fanno vedere i contratti, quando se li ritrovano davanti scoprono che si tratta di un full time mascherato da part time con paghe dimezzate: 600, 700 euro per lavorare nella ristorazione anche in strutture ricettive. Molti temono di finire nella black list del coordinamento informale dei datori di lavoro». E poi c’è la questione ambientale: «Ho cominciato dal fiume Sarno, inquinato dalle industrie conciarie e conserviere e dagli scarichi fognari non collegati ai depuratori. È un simbolo dei diritti negati».