Dopo un lungo tira e molla, anche Teleperformance se ne va dall’Italia. L’azienda leader mondiale nel settore call center ha aperto ufficialmente le procedure di trasferimento d’azienda per le sedi di Taranto e Roma, dove lavorano quasi 2mila persone. A venti giorni dallo scadere dell’accordo del 2013, la vertenza sembra dunque avere una svolta totalmente negativa. Teleperformance ha dato avvio a una newco, una sorta di bad company, presso la sede di Fiumicino (Parco Leonardo a Roma Fiumicino) che gestirà le commesse “Corporate”.

«In questo modo, un’azienda che opera per grossi clienti quali Eni e Enel, si trova a decidere di uscire dal mercato italiano – denuncia il segretario nazionale di Slc Cgil Michele Azzola – . Se poi risultasse vera la notizia che in Grecia sono state avviate le assunzioni per trasferire anche la commessa Apple, oggi gestita a Roma, ecco determinate le condizioni per lasciare a casa oltre 2000 lavoratori di cui più di mille collocati presso Taranto, città già in ginocchio», continua Azzola. «Da mesi ripetiamo che l’unica cosa da fare è allineare l’Italia al resto dei Paesi europei introducendo le regole per garantire la continuità occupazionale nei cambi di appalto: non averlo fatto determina delle precise responsabilità in capo al governo», conclude.