Una donna di 57 anni di nazionalità tedesca ha denunciato di essere stata violentata l’altra notte a Roma. La donna, arrivata sei mesi fa nella capitale e senza fissa dimora, sarebbe stata soccorsa e portata all’ospedale Santo Spirito da un tassista, e lì, all’ospedale, avrebbe deciso di raccontare ciò che le era successo nella notte dentro il parco di Villa Borghese, in pieno centro ma pieno di anfratti bui: stuprata, malmenata, legata a un palo e derubata di 40 euro. Le informazioni di stampa, forse trapelate dalle forze di polizia, raccontano di un violentatore ventenne, forse straniero. Ma la procura, che ha aperto un fascicolo contro ignoti, aspetta ancora i risultati dei primi accertamenti.

I pochi elementi per ricostruire fatti e contesto sono bastati ai politici di varia estrazione per gridare alla «castrazione chimica degli stupratori». La chiede la leghista Barbara Saltamartini, vice capogruppo alla Camera, parlando di una «città allo sbando, insicura per chiunque». Lo ripete il segretario della Lega Matteo Salvini parlando di «epidemia» di stupri. E dal Senato Roberto Calderoli annuncia che il ddl sulla castrazione degli stupratori è già pronto. «Nel giro di pochi giorni – elenca – tre donne straniere, la turista polacca stuprata a Rimini dalla gang di giovani immigrati africani e marocchini, la turista finlandese violentata a Roma dall’immigrato bengalese e adesso questa donna tedesca».

Stupisce un po’ di più che anche vari esponenti del Pd si uniscano al coro. Come Stefano Pedica per il quale il colpevole dello stupro della clochard tedesca «bisogna trovarlo subito, metterlo in galera e buttare la chiave». La deputata Pd Fabrizia Giuliani, si dice «indignata» e concorda con l’idea che un fatto simile in pieno centro sia segno che «Roma è abbandonata». Parte poi con una tirata contro la sindaca Virgina Raggi. Raggi parla di «atto mostruoso, ignobile e inaccettabile che non deve restare impunito». «Ma con che coraggio!», le ribatte l’azzurra Laura Ravetto.