Noi nel mondo industrializzato, grazie alla tecnica, possiamo fabbricare e usare frigoriferi e processi di trasformazione e conservazione dei prodotti alimentari, trasportare l’acqua potabile attraverso le montagne, produrre e distribuire elettricità e prodotti petroliferi; ma questo livello della tecnica è accessibile a un paio di miliardi di persone, fra tutti gli abitanti della Terra. Nella stessa Terra vive oltre un miliardo di persone che devono fare chilometri a piedi per procurarsi un po’ d’acqua potabile, che essiccano la carne o la frutta esponendole al sole, che abitano in baracche senza gabinetti.

Fortunatamente da molti anni esistono in vari paesi dei gruppi di persone che si interrogano su come è possibile rendere meno faticosa e dolorosa la vita dei poveri e poverissimi della Terra con soluzioni tecniche adatte alla loro cultura, conoscenza, comprensione e alla risorse disponibili sul posto, tecniche intermedie, nel senso che rappresentano il primo passo verso la liberazione dall’arretratezza e dalla miseria, semplici, comprensibili anche ai ragazzi e alle donne che attualmente mancano di tutte le cose essenziali per una vita dignitosa.

La cultura delle tecnologie intermedie è cominciata negli anni sessanta del Novecento, quando la fine del colonialismo ha messo a nudo le condizioni degli abitanti di vaste zone dell’India, dell’Africa, dell’America latina. Uno dei pionieri è stato il Mahatma Gandhi (1869-1948) che, nella lotta nonviolenta per la liberazione dell’India dal dominio coloniale inglese, ha mostrato che con tecniche semplici era possibile risolvere quei problemi della vita quotidiana per i quali fino allora avevano dovuto dipendere dalla civiltà occupante.

Nel mondo esistono oggi vari centri che studiano, sperimentano e trasferiscono tecnologie intermedie; spesso si tratta di gruppi di volontari, gruppi missionari cristiani, laboratori universitari e piccole imprese, tutti impegnati in un grande progetto di ingegneria della carità. Il criterio guida sta nella massima che se si regala un pesce a una persona affamata, quella mangia un giorno, se gli si insegna a pescare mangerà per tutta la vita.

I temi principali delle tecnologie intermedie riguardano acqua, energia, abitazioni, conservazione degli alimenti.

Un ruolo importante hanno le fonti energetiche rinnovabili, solare e eolico, ma con macchinari ben diversi da quelli che usiamo noi: si tratta di utilizzare piccoli pannelli fotovoltaici capaci di alimentare una radio di villaggio o un frigorifero in cui conservare i vaccini; con semplici dispositivi solari è possibile cuocere il cibo dove mancano combustibili o distillare e purificare le acque saline o inquinate, essiccare le derrate alimentari.

Importanti sono dei semplici dispositivi per sollevare l’acqua dai pozzi quando non è disponibile elettricità, magari con perfezionamenti di quelle pompe a mano che si usavano da noi e che abbiamo dimenticato.