I sindacati dei metalmeccanici contro il ministro Giorgetti. Dopo la denuncia del manifesto di giovedì scorso sul blocco dei tavoli di crisi non convocati ormai da 45 giorni, una lettera unitaria di Fim, Fiom e Uilm chiede al titolare del Mise «risposte concrete in assenza delle quali si mobiliteranno con le lavoratrici e i lavoratori».
I sindacati ricordano come «sono mesi che gli oltre cento tavoli di crisi aziendali non vengono convocati, nonostante le numerose richieste unitarie». Al Mise intanto va in scena una guerra politica per la delega alle crisi aziendali che Giorgetti deve assegnare «in settimana». A contendersela la sottosegretaria Anna Ascani (Pd) e la viceministra Alessandra Todde (M5s) che l’aveva con il Conte due ma che mira ad allargarsi anche alle tlc, delega cruciale per digitalizzazione e alla transizione ecologica.
La crisi aziendale più urgente è sicuramente Blutec, perché «il progetto di reindustrializzazione di Termini Imerese rischia di scomparire se non vengono individuate con urgenza modalità e risorse per garantire la continuità occupazionale», denunciano Fim, Fiom e Uilm.
A Termini Imerese ieri gli animi degli operai Blutec si sono infiammati per l’ipotesi che proprio il Mise sia pronto a disimpegnare 170 milioni stanziati per finanziare l’accordo di programma. Nel corso di una riunione convocata dal comitato dei sindaci del comprensorio con i commissari di Blutec e i sindacati, è stato il rappresentante del governo regionale a prospettare la mossa del Mise, ipotizzando poi l’estensione della quota di competenza della Regione. Da qui la richiesta di Fim, Fiom e Uilm al Mise per «una convocazione urgente» e alla Regione «per avere chiarimenti sulla strategia per lo stabilimento». «Siamo pronti a portare gli operai a Roma per manifestare al Mise, i sindaci del comprensorio sono con noi», avverte il segretario Fiom Sicilia Roberto Mastrosimone.
La parola d’ordine dei sindacati «è fare in fretta». A giugno scade la cassa integrazione per i 900 operai (600 Blutec e 300 indotto), il cui destino è legato al programma dei commissari per la creazione di una newco da parte dei creditori pubblici di Blutec, su cui far convergere gli operai.
Tornado alla lettera a Giorgetti, Fim-Fiom-Uilm denunciano poi che «non è più rinviabile l’apertura di un tavolo per il settore dell’automotive, la sola politica degli incentivi non è sufficiente» mentre «la situazione diventa sempre più insostenibile» con «in ballo migliaia di posti di lavoro e un settore strategico»