Il primo incontro è poco più che una reciproca presentazione e la ripetizione delle cose già dette martedì in conferenza stampa. Carlos Tavares inaugura i rapporti istituzionali in Italia del gruppo Stellantis incontrando i sindacati. Nei 55 minuti concessi Fim, Fiom – per la prima volta ad un tavolo unitario che non riguardi ammortizzatori sociali dall’esclusione voluta da Marchionne nel 2010 – Uilm, Ugl e Fismic e Associazione quadri hanno giusto il tempo di presentarsi al manager francese e non riescono a fare domande.
Da parte sua Tavares, che ieri ha visitato la fabbrica di Melfi, ha subito rassicurato i suoi nuovi interlocutori con i messaggi già lanciati alla stampa il giorno precedente: «L’Italia è centrale per Stellantis», ha esordito, confermando «gli impegni presi nel piano di Fca» e promettendo che le «sinergie non penalizzeranno gli stabilimenti italiani ed i lavoratori».
L’obiettivo di Tavares «è il rafforzamento dei marchi italiani, a partire da Alfa e Maserati» partendo dal riconoscimento delle «grandi competenze, creatività, l’intelligenza delle lavoratrici e dei lavoratori come unica arma per affrontare i cambiamenti e le difficoltà del settore».
La Fiom con la segretaria generale Francesca Re David e il segretario nazionale con delega all’automotive Michele De Palma ha voluto subito sottolineare al nuovo amministratore delegato che «negli stabilimenti italiani c’è un misto di preoccupazione e di speranza registrato dai delegati; serve un pieno utilizzo della capacità istallata degli stabilimenti, da quelli di assemblaggio a quelli di produzione motori, dagli enti centrali alla componentistica».
La risposta di Tavares sta nella promessa di «confronto preventivo» con i sindacati sul piano industriale che dovrà presentare sebbene sui tempi non ci siano certezze: c’è chi parla di marzo, c’è chi sostiene di estate. «Abbiamo l’impressione che farà in fretta – precisano il segretario generale della Fim Cisl Roberto Benaglia e il segretario nazionale Ferdinando Uliano – si è comunque impegnato a coinvolgerci nella stesura del piano. Importante l’impegno a rilanciare i brand italiani».
«Sono affermazioni importanti che abbiamo apprezzato molto, che rappresentano il miglior punto di partenza possibile per costruire relazioni sindacali costruttive e efficaci», commenta il segretario generale della Uilm Rocco Palombella.
Intanto Tavares ha fissato l’organigramma del gruppo. Molte le novità francesi – l’Europa è stata affidata a Maxime Picat, che aveva lo stesso ruolo in Psa, l’Alfa Romeo è affidata a Jean-Philippe Imparato, ex dg Peugeot, mentre Pietro Gorlier – artefice del ritorno della Fiom – aveva già deciso di lasciare il ruolo di responsabile europeo di Fca.
«Dall’organigramma – osserva Giorgio Airaudo tornato alla Fiom come segretario del Piemonte – appare evidente un forte impegno sull’Alfa Romeo. Bisognerebbe dare una missione al marchio Fiat e resta una pesante incognita sul marchio Lancia, forse l’unico al mondo con un solo prodotto, la Ypsilon».