Migliaia di persone sono tornate in piazza a Amman giovedì sera per protestare contro le misure di austerity decise dal governo e l’aumento del prelievo fiscale contenuto nella finanziaria approvata lo scorso novembre: un tentativo da parte delle autorità del regno hascemita di ridurre il debito pubblico, in modo da poter poi accedere a un nuovo prestito del Fondo monetario internazionale. In giugno analoghe proteste avevano portato alle dimissioni del premier Hani Mulki.

La scelta di re Abdallah di mettere alla guida del nuovo esecutivo l’economista Omar al-Razzaz non sembra aver funzionato. La protesta giovedì è arrivata fin sotto le finestre della sede del governo, dove i manifestanti sono stati dispersi con i gas lacrimogeni dal massiccio schieramento di polizia presente. Nel mirino della piazza anche il disegno di legge sui cyber crimini e l’ondata di arresti indiscriminati (una quarantina) ai danni di attivisti politici.