L’improvviso nubifragio che si è abbattuto su Taranto nella serata di ieri, ha causato l’ennesimo drammatico incidente sul lavoro. Al quarto sporgente del porto gestito da ArcelorMittal Italia, l’ex Ilva, il forte vento ha abbattuto una gru del porto caduta in mare nell’area antistante la banchina. Al suo interno era al lavoro da solo un operaio del siderurgico, che al momento in cui scriviamo viene dato per disperso dall’azienda, nonostante gli immediati soccorsi di vigili del fuoco, sommozzatori, polizia e mezzi e personale della capitaneria di Porto. Purtroppo le sensazioni lasciano trapelare un epilogo drammatico. Si tratterebbe della prima vittima del siderurgico sotto la gestione della multinazionale ArcelorMittal.
Un episodio identico si verificò il 28 novembre del 2012, quando un violentissimo tornado partito dal mare, colpì la zona industriale di Taranto ed alcuni paesi della provincia ionica. Purtroppo anche in quella circostanza una gru dello stesso sporgente precipita in mare trascinando con sè la giovane vita di un altro lavoratore, Francesco Zaccaria, il cui corpo fu ritrovato alcuni giorni dopo il tragico evento. Incidente che è poi finito all’interno del processo ‘Ambiente Svenduto’ attualmente in corso sul presunto disastro ambientale provocato dall’Ilva durante la gestione del gruppo Riva.
Poco più di un anno fa, nel maggio 2018, sullo stesso sporgente si verificò un altro incidente mortale. A perdere la vita in quella circostanza fu Angelo Fuggiano, dipendente di una ditta dell’appalto. Insieme ad alcuni colleghi, stava sostituendo la fune ad una gru ferma per manutenzione quando la carrucola che stava utilizzando si è staccò dall’alloggiamento – colpendo con violenza il 28enne alla spalla. Vani i soccorsi, pure immediati: l’operato morì poco dopo.
L’incidente arriva il giorno dopo la notizia dello spegnimento dell’altoforno 2 proprio a causa della mancanza di sicurezza sul lavoro.