Ha il nome di una guerriera berbera presente in un libro luccicante di Fatema Mernissi del 1994, La terrazza proibita. Tamu, dal 2018 libreria indipendente con sede a Napoli, diventa adesso casa editrice. Ci vuole coraggio ad aver immaginato il progetto in questi mesi e ben più audacia ad averlo messo in pratica. Eppure è da queste esperienze fertili, di contatto politico con i vari laboratori politici presenti nei territori che si constatano spesso le proposte più originali; si legge infatti nel comunicato stampa: “Pubblichiamo opere di narrativa e saggistica che guardano alle sfide lanciate dai movimenti femministi e antirazzisti, alle migrazioni, alle eredità del colonialismo e alla crisi ecologica del pianeta come fenomeni centrali nella società globale. La nostra linea editoriale si muove lungo le pieghe della realtà contemporanea, ne percorre le principali linee di rottura e mette in luce le specificità dei diversi Sud in un mondo sempre più interconnesso”. Napoli diventa così confine “luogo che abbiamo scelto per guardare al Sud globale”; ecco spiegati subito i primi due libri in catalogo che usciranno nelle prossime settimane: Elogio del margine / Scrivere al buio di bell hooks e Maria Nadotti; e Mediterraneo blues di Iain Chambers
Intanto, fino all’8 novembre, per sostenere il progetto si può aderire al crowdfunding