Tornano a crescere i contagi in Italia. Ieri il ministero ha comunicato la cifra di 1.367 nuovi contagi nelle ultime 24 ore, quasi 500 in più rispetto a quelli comunicati l’altroieri. Si tratta della cifra più alta dai primi di maggio scorso. Il totale dei contagiati è cresciuto dello 0.5%, per attestarsi su 262.540 persone. I positivi in questo momento sono circa 21.000, più 5% rispetto al giorno prima.

Rispetto ai 93.500 tamponi effettuati, una cifra record, i nuovi casi rappresentano l’1.5%: una percentuale in leggero aumento rispetto a quella di ieri, ma comunque inferiore al 2% registrato lunedì scorso. Il numero dei decessi è aumentato di tredici, rispetto ai 4 nuovi morti comunicati l’altroieri.

Tre altre persone sono entrate in terapia intensiva, mentre i ricoverati sono diminuiti di tre persone. Stavolta è la Lombardia a guidare la classifica delle regioni più colpite, con 269 nuovi casi, seguita dalle altre cinque regioni più problematiche, Lazio (162 casi, di cui 121 a Roma), Toscana (161), Veneto (147), Campania (135) ed Emilia Romagna (120), mentre oggi è la Valle d’Aosta a non denunciare nessun nuovo caso. Le fluttuazioni sono normali: siamo passati dai più di mille di sabato scorso, a 1200 domenica, 950 lunedì, fino agli 880 di martedì per saltare di nuovo a quasi 1400 di ieri: l’importante è osservare l’andamento medio, indipendentemente dal valore puntuale. Indubbiamente, la situazione in Italia sta peggiorando, per quanto molto meno che in altri paesi europei.

Soprattutto, sta funzionando lo screening nei porti e aeroporti laziali, e nei drive-in del Veneto, con i test rapidi antigenici, la cui efficacia come strumento di screening è stata certificata proprio martedì dal laboratorio di virologia dell’Istituto Spallanzani di Roma su richiesta del Ministero della Salute e della Regione Veneto. Il 95% dei positivi si trova attualmente in isolamento domiciliare.