Negli anni successivi al 1989 gli scrittori polacchi hanno manifestato la tendenza a prendere le distanze dal «centro» geografico del paese, che sentimentalmente non è mai riuscito a connotarsi come tale, a causa tanto delle spartizioni quanto delle amputazioni territoriali inflitte dalla conferenza di Yalta. Cominciò così una incessante ricerca delle esistenze degli «altri» ai margini e nelle periferie, dalla Danzica post-tedesca di Pawel Huelle (in Cognome e nome: Weiser Dawidek) o di Stefan Chwin, alla Leopoli post-polacca dei gialli di Marek Krajewski o dei saggi di Adam Zagajewski, alla Breslavia post-tedesca del commissario Eberhardt Mock (il protagonista della saga...
Alias Domenica
Szczepan Twardoch, la vita inaugurata da un atto sacrilego
Noir polacchi. Cinquant’anni dopo, da Tel Aviv dove si era rifugiato, l’ex ragazzo del 1937 racconta il legame di allora con un pugile ebreo che gli aveva ammazzato il padre: «Il re di Varsavia», Sellerio