Diva del balletto mondiale, Sylvie Guillem ha vissuto in primis il giugno scorso la bufera MaggioDanza, danzando insieme a tre giovani della compagnia il saettante «Steptext» di William Forsythe. In questi giorni Guillem è intervenuta sul caso Ventriglia, a sostegno del lavoro di qualità fatto dal direttore italiano e esprimendo la sua voce sul rapporto tra sindacati e teatri.
«Francesco Ventriglia ha ragione – ha dichiarato Guillem a «la Repubblica» – I sindacati bloccano i teatri, il Maggio e non solo. Difendono diritti acquisiti e privilegi mentre la danza e lo spettacolo di qualità appaiono condannati a morte. Serve un cambiamento, una presa di coscienza che parta dai giovani: torniamo al merito, all’etica della generosità, al rispetto. Della danza e del pubblico. C’è uno strapotere dei sindacati nei teatri. In tutto il mondo. Non ce l’ho con loro: mio padre era un operaio, il mondo del sindacato lo conosco fin da bambina, quel sindacato che protegge i lavoratori e i loro diritti. Giovanissima, arrivata all’Opera di Parigi, mi dissero: tu devi essere di un sindacato. Io dissi che non ne vedevo l’utilità in teatro. E anche dopo ho sempre visto i sindacati fare sciopero o dare problemi per ragioni che non erano mai artistiche. Sempre per avere meno lavoro e più soldi, per tutelare privilegi. Chi dice che i sindacati non sono un problema è perché non vuole problemi come Ventriglia».

La presenza di Sylvie Guillem a Firenze non servì a impedire lo sciopero della prima di «Grandi coreografi al Maggio» con disappunto di molti spettatori venuti da fuori città per godersi un programma di rilievo internazionale. Naturalmente Guillem era pronta a danzare.