Era una delle prime azioni che tutti si aspettavano da Pisapia. E invece ci sono voluti tre anni, ma adesso la questione Leoncavallo è a un passo dalla svolta definitiva. La Brioschi, società della famiglia Cabassi, o meglio la controllata l’Orologio srl, ha «sottoscritto un atto unilaterale d’obbligo che contempla l’impegno a permutare con il Comune di Milano, l’immobile di via Watteau, con gli immobili comunali di via Zama 23 e via Trivulzio 18 a Milano». Si tratta di uno scambio che era nell’aria da tempo ma che veniva costantemente rimandato. In pratica i Cabassi cedono la proprietà dei 5 mila metri quadri di via Watteau a Palazzo Marino in cambio di una ex scuola e di un altro edificio. Adesso tutta la questione dipende dalle delibere della giunta arancione e del consiglio comunale che dovranno regolare la gestione dello spazio appena acquisito dal Comune. E qui le opposizioni promettono di fare una battaglia durissima. In testa il solito ex vicesindaco De Corato: “Sarà un Vietnam”. Soddisfazione invece è stata espressa da Sel a partire dallo storico portavoce Daniele Farina: “Si chiude un’epoca”. Più timido l’ok che arriva dal Pd. Il Leoncavallo è un simbolo anche se negli anni il suo ruolo e la sua immagine sono molto cambiate all’interno del panorama del movimento milanese e non solo. La giunta arancione nei giorni scorsi aveva aperto un tavolo per discutere di spazi sociali che però è quasi fallito dopo l’ennesimo sgombero con manganellate della polizia ai danni degli occupanti del centro sociale Zam.