«Accettando i loro impegni e la volontà di riparare il disagio che hanno causato – le parole di Ceferin, pubblicate sul sito della Confederazione calcistica europea – l’Uefa vuole lasciarsi questo capitolo alle spalle e andare avanti con uno spirito positivo. Le misure annunciate sono significative, ma nessuna delle sanzioni finanziarie sarà trattenuta dall’Uefa. Saranno tutte reinvestite nel calcio giovanile e di base nelle comunità locali di tutta Europa, incluso il Regno Unito. Questi club hanno riconosciuto rapidamente i propri errori e agito per dimostrare il futuro impegno per il calcio europeo. Lo stesso non si può dire per i club che rimangono coinvolti nella cosiddetta ‘Superlegà e l’Uefa tratterà successivamente con loro».

L’Uefa concede quindi un amnistia a 9 dei club coinvolti nella vicenda Superlega, ma a questo punto rischiano di essere guai seri per Juve, Barcellona e Real Madrid: nei loro confronti, l’Uefa si riserva «i diritti di intraprendere qualsiasi azione ritenga opportuna». Dal momento che «quei club finora si sono rifiutati di rinunciare alla Superlega». «La questione – conclude la nota – sarà dunque prontamente deferita agli organi disciplinari competenti».

LE REAZIONI DEI CLUB, ‘ribelli’ ancora non si sono fatte sentire ma sembra invece che i tre colossi si sarebbero messi in moto per chiedere un cospicuo risarcimento danni alle sei inglesi (Manchester United, Manchester City, Liverpool, Chelsea, Arsenal, Tottenham) che hanno innestato la clamorosa retromarcia dopo poche ore, sotto la spinta delle minacce del governo Johnson e dei tifosi.

Cause milionarie sarebbero alle porte, una battaglia legale tra potenze che sino a qualche settimana fa si tendevano la mano per alzare i profitti, causa bilanci dissestati, mentre il numero uno dell’Uefa, Aleksandr Ceferin, aveva paventato una multa per le società disposte a sedersi.