Sono stati 7.925 i nuovi positivi registrati ieri in Italia su 142.419 test, 329 le vittime. In isolamento domiciliare ci sono 425.077 persone (meno 6.580 rispetto a domenica). Il tasso di positività è al 5,6%. Le persone ricoverate in terapia intensiva sono 2.252, 37 in più di domenica; i ricoverati nei reparti ordinari 20.260, 164 in più. La regione con il maggior numero di nuovi casi è stata la Lombardia (1.093) seguita da Emilia Romagna (1.051), Campania (994), Sicilia (766).

Gli italiani vaccinati ieri pomeriggio erano a quota 2.018.700, in 674.270 hanno avuto la doppia dose (il numero più alto in Europa, segue la Germania con 532mila e la Spagna con 251mila). Siamo invece al terzo posto, dopo Danimarca e Slovenia, per vaccini somministrati in rapporto alla popolazione (1,07%) davanti a Germania (0,64%) e Spagna (0,54%).

Se la fase 1, relativa a operatori sociosanitari e Rsa, è andata spedita, restano molti dubbi sulla fase 2. I conti vanno rifatti alla luce dell’indicazione dell’Aifa a utilizzare il vaccino Astrazeneca solo per gli under 55. Hanno già avviato le prenotazioni per gli over 80 Campania, Abruzzo, Lazio (il sito però è si è bloccato). Cresce la richiesta di dare subito la priorità al personale scolastico e ai lavoratori pubblici essenziali. Una decisione che dovrebbe passare dal parlamento.

Poi c’è il nodo strutture. Se molte città hanno allestito hub vaccinali, non ci sono invece le Primule, previste dal commissario Arcuri. Il bando è slittato al 3 febbraio. Il coordinatore del Cts, Agostino Miozzo, ha proposto anche l’utilizzo dei posti di lavoro. Manca ancora l’accordo per l’utilizzo dei medici di base e dei farmacisti. E non c’è neppure un’intesa tra regioni: la Campania chiede la distribuzione delle dosi in base alla popolazione; Liguria, Piemonte e Friuli spingono per favorire i territori con più anziani.

Su indicazione del Centro europeo per il controllo delle malattie, il ministero ha emesso ieri una circolare con l’indicazione di dare priorità alla ricerca di positivi da varianti Covid, identificando sia i contatti diretti che quelli a basso rischio, i test inviati solo nei laboratori ad alta sicurezza. In questi casi non si dovrà interrompere la quarantena al decimo giorno.