Tanto spericolate improvvisatrici quanto ponderate organizzatrici di performances ben ricche di struttura e scrittura. Tedesca l’una, canadese l’altra, sono in pratica nordamericane per lunga residenza ed esperienza.

INGRID LAUBROCK è sassofonista (tenore, soprano) e come solista ha in archivio una gran quantità di concerti e registrazioni, sempre sul crinale di un avant-jazz non disciplinare ma nemmeno eclettico e tantomeno votato alle rotondità melodiche. Come compositrice, non nel senso tradizionale della parola ma in quello degli impulsi dati a gruppi di varie dimensioni, basta ricordare il live a Berlino con un nonetto dell’estate 2017 nel corso del festival A l’arme!. Oppure il cd Intakt Contemporary Chaos Practices dove ispira una grande orchestra. In tutti e due i casi la musicista che tra i suoi maestri ha avuto Anthony Braxton produce una musica di rara raffinatezza e radicalità, giochi di silenzi, suoni lunghi tenuti, polifonie puntiformi di grande suggestione.

Kris Davis è pianista. Di punta come un Cory Smythe ma più meditativa di lui, più votata alle sequenze di tono razionalista eppure aggraziate. La sua potente creatività si può ammirare in tanti cd Intakt (l’etichetta che predilige insieme a Laubrock) come quello (uno per tutti) a nome del trio Stephan Crump/Kris Davis/Eric McPherson intitolato Asteroidea. Ha guidato tante sedute di improvvisazione, meno progetti di composizione per ampi organici. Ma le due questa volta, sempre stimolate dalla visionaria etichetta Intakt, hanno pensato di mettere assieme le loro sapienze di strumentiste in un contesto cameristico dove i materiali sonori sembrano assai preparati.

L’album Blood Moon è una perla nelle carriere delle due amiche e nella storia recente del nuovo jazz, che poi è la nuova musica semplicemente. Che tragga dal jazz la linfa principale è innegabile ma ormai i confini con altre musiche di altre origini e ambienti non si distinguono più, è musica che sta nel grande fiume della nuova musica di ricerca e di piacere e di fascino, ignorata dai media mainstream e seguita passo passo dagli amanti rivoluzionari dei suoni.

LAUBROCK-DAVIS, che coppia! La traccia iniziale, Snakes and Lattice, firmata da Kris, ha un forte sapore braxtoniano, del Braxton dei quartetti anni Settanta, eppure lei ha meno frequentazioni con l’immenso chicagoano di quante ne abbia Ingrid. In tutto il pezzo si privilegia l’assieme, più un ostinato sul grave di Kris e conclusivi unisoni gioiosi/saltellanti. Il meglio le due lo danno forse in Gunweep, pezzo tutto improvvisato ma impregnato di progettualità. Ingrid fa l’estremista fascinosa con suoni sottilissimi e aspirati, Kris aggiunge tinte inopinatamente teatrali.