«Fabrizia era andata via da qui per cercare lavoro, ha dovuto lasciare questa terra che non riesce a dare speranza a questi giovani per il lavoro», con queste parole ieri il vescovo di Sulmona Angelo Spina ha officiato l’ulltimo saluto a Fabrizia Di Lorenzo, la trentunenne uccisa lunedì scorso a Berlino nella strage del Weihnachtsmarkt, il mercatino di Natale. Nella denuncia della mancanza di lavoro, in particolare in quelle zone, difficile anche non leggere una risposta severa al ministro Poletti che nei giorni prima dell’attentato aveva pronunciato un’imperdonabile gaffe sui ragazzi che vanno all’estero per cercare opportunità.
A Sulmona ieri mattina in migliaia sono rimasti all’esterno della cattedrale. Oltre alla limitata capienza della chiesa, la famiglia ha chiesto una cerimonia il più possibile raccolta. Per questa ragione ha rifiutato di allestire la camera ardente in Municipio. Fra i banchi erano comunque presenti il presidente della Repubblica Mattarella (che ha anche accolto la salma al suo arrivo a Ciampino), il ministro degli Interni Minniti, il presidente della Regione D’Alfonso e molti parlamentari abruzzesi.