Nonostante le polemiche sul consigliere-capo di gabinetto Daniele Frongia e sul suo vice Raffaele Marra, ex militare della Guardia di Finanza proveniente dal sottogoverno di Gianni Alemanno e dall’Unire di Franco Panzironi, per la neo-sindaca Virginia Raggi doveva essere un mercoledì festivo relativamente tranquillo. Ma nel giorno dedicato ai patroni di Roma San Pietro e Paolo è arrivata ad un nodo fondamentale la vicenda controversa legata alla costruzione dello stadio della Roma. Il Sole 24 Ore ha rivelato che l’iter procedurale per dare il via ai lavori dell’impianto a Tor di Valle ha ricevuto il via libera dagli uffici comunali. « I dirigenti mi hanno comunicato che giuridicamente e tecnicamente è tutto in ordine – ha dichiarato Paolo Berdini, assessore in pectore all’urbanistica – Quindi il dossier è stato formalmente trasmesso alla Regione Lazio per l’avvio della conferenza dei servizi».

Era stato proprio mentre lavorava attorno all’opposizione al progetto, con lo stadio considerato soltanto un escamotage per l’ennesima cementificazione sul territorio romano, che il gruppo di minoranza del M5S aveva apprezzato la competenza di Berdini. In campagna elettorale, Virginia Raggi si era detta dapprima «favorevole» allo stadio a patto che «non ci siano speculazioni edilizie». Poi aveva corretto il tiro: «Se vinciamo ritiriamo la delibera sulla pubblica utilità. Lo stadio della Roma si farà da un’altra parte, a Tor di Valle c’è una speculazione edilizia e non ci sono le condizioni». Quindi in un’intervista al Tempo aveva definito meglio la sua linea: «Sullo stadio non devo cambiare idea. Voglio farlo (anche uno per la Lazio) ma il progetto deve seguire le norme».

Nei giorni scorsi, c’è stato prima l’incontro di Berdini col suo predecessore Giovanni Caudo negli studi di Radio Radicale: qui era emersa la posizione critica dell’assessore in attesa di nomina. Poche ore dopo, una strana «rettifica» fatta trapelare dai pentastellati: «Sullo stadio non abbiamo pregiudizi».

Il progetto viene licenziato prima del 7 luglio, quando la giunta verrà presentata al consiglio comunale? Non è chiaro. Dalla Regione arriva una polemica smentita: «La Regione Lazio è ancora in attesa dal Comune della trasmissione del progetto sullo stadio della Roma». L’ente amministrato da Nicola Zingaretti manda anche una stoccata circa la procedura: «Nella trasmissione del progetto il Campidoglio dovrà dichiarare la conformità del progetto stesso alla delibera sull’interesse pubblico votato dal Consiglio comunale di Roma».

Coglie la palla al balzo Roberto Giachetti, sparito dai radar dopo la sconfitta alle elezioni capitoline: «È singolare che a dare comunicazione del via libera al progetto sia un assessore di una giunta ’non ancora giunta’ che peraltro si è sempre dichiarato contrario alla realizzazione dello stadio», dice Giachetti. Il quale ritiene «singolare» che l’opposizione alla pubblica utilità del progetto condotta dal M5S all’impianto «venga archiviata nel silenzio assordante del sindaco e se ne demandi ogni responsabilità alla Regione».