Venticinque anni sulle piste delle note: dalle steppe mongole all’estrema punta meridionale dell’Africa, dal finisterre d’Europa al Giappone. Passando per pizziche tarantate e riti in musica degli aborigeni australiani. C’è stato veramente di tutto, sui palchi del Festival Musicale del Mediterraneo di Genova concepito e diretto da Davide Ferrari, anche mente della multietnica Banda di Piazza Caricamento.

Quest’anno il Festival dunque festeggia il suo quarto secolo di vita, e la scelta è stata quella di creare una festa in musica dipanata sul panneggio ampio di una decina di giorni, dall’1 all’11 settembre, in svariate location storiche della città, una festa continua cui siano abbinati anche altri importanti eventi, non solo concerti: ad esempio il grande docente vietnamita Tran Quang Hai, che fu maestro del grande Demetrio Stratos degli Area, terrà un seminario sul canto armonico al Castello d’Albertis il 3 settembre, e nello stesso spazio sarà anche ospitato un ciclo di proiezioni sul venticinquennale, una mostra di strumenti per la musicoterapia extraeuropea, e, il 10 settembre, nella sede della cultura di Genova, il Palazzo Ducale, si terrà il convegno Famiglie sonore: musica come terapia contro la dispersione scolastica.

S’è detto di “famiglie”: Famiglie Sonore è il titolo assegnato a questa edizione di ricorrenza, e di famiglie a vario titolo (per consanguineità, per stili, per affinità estetiche o contenutistiche) di parla per il ricchissimo cartellone di concerti: ad esempio la Famiglia burkinate Madou Zon, in scena a Palazzo Tursi giovedì 1, le Henry Gilrs dall’Irlanda, a Forte Begato sabato 4, La famiglia Bisserov dalla Bulgaria, per chi ricorda i “misteri delle voci bulgare”, i sardi Tenores di Santa Barbana di Silanus a Palazzo Tursi domenica 11, gli incredibili percussionisti persiani della Famiglia Chemirani, a Palazzo Bianco il 7. Per tre giorni poi (1,2,3 settembre pizzica salentina per l vie del Centro Storico genovese con la Famiglia Giannuzzi. Una chicca non specificatamente “etnica” anche: sabato 3 a Palazzo Ducale suona Roger Eno, a rappresentare la famiglia dell’ambient music: una sala austera per note preziose.