«La Fase 2 sulle pensioni su cui Renzi aveva preso gli impegni è stata cancellata. Da Gentiloni un atteggiamento arrogante. Per questo è necessario passare ad un livello di mobilitazione più alto».

Ivan Pedretti, segretario dello Spi Cgil ha appena ascoltato la conferenza stampa del premier e di Padoan ed è «molto arrabbiato».

Pedretti, perché è così arrabbiato? Non è che voi sindacati avevate aspettavate troppo alte sulla manovra mentre si capiva come andava a finire?

Sono arrabbiato perché non ci hanno risposto. A partire dalla nostra richiesta principale: nessuna assunzione di responsabilità sull’aspettativa di vita. Chiedevamo di spostare di sei mesi la decisione e nel frattempo affrontare un discorso serio per distinguere tra un edile che lavora sulle impalcature e un professore universitario: non possono andare in pensione alla stessa età e così accade in Svezia, in Germania. Gentiloni ha detto che c’è una legge e va rispettata. Un atteggiamento arrogante verso milioni di persone che con la riforma Fornero sono in condizioni di difficoltà. Senza alcuna volontà di correggere gli errori.

Non c’è niente neanche per i giovani…

E questo è ugualmente grave. Tutti sanno che i giovani li devi aiutare adesso e non quando andranno in pensione con assegni da fame. Ma anche qui il governo non ha risposto alla nostra proposta di una pensione di garanzia che tuteli chi oggi ha lavori precari e discontinui.

Il governo per i giovani nella manovra ha messo gli sgravi contributivi sulle assunzioni.

Una misura che peggiora le pensioni dei giovani. Dovranno sperare che i padroni li assumano, ma avranno meno contributi e dunque meno montante che con il sistema contributivo significa pensioni più basse. Bel successo.

Voi, anche ieri mattina, discutevate con Poletti, ma le decisioni le prendevano Padoan e Gentiloni. Avevate chiesto un incontro con lui. Non c’è mai stato…

L’incontro con Poletti è stato un balletto per spostare l’attenzione al tema successivo. Al governo e ai partiti della maggioranza faccio molti auguri: vanno alla competizione elettorale e potranno chiedere il voto ai banchieri e ai potenti. Non certo ai milioni di pensionati, pensionandi e giovani che vivono una situazione di difficoltà. L’anno scorso con il governo Renzi avevano lavorato meglio e si erano presi impegni precisi sulla Fase due per quest’anno che doveva realizzare una modifica profonda della riforma Fornero. Chiedo al segretario del Pd di essere coerente con gli impegni presi dal suo governo.

Voi pensionati in realtà qualcosa l’avete spuntato.

Sì, dal primo gennaio 2019 la rivalutazione degli assegni pensionistici tornerà ad un sistema più favorevole. Ma a noi interessava allo stesso modo che ci fossero misure per rifinanziare gli ammortizzatori sociali e per migliorare la situazione dei giovani. Invece non c’è niente.

Sabato siete scesi in piazza con presidi davanti alle prefetture in tutta Italia. Evidentemente non è bastato.

Credo che bisogna affrontare la situazione con obiettività. Il governo finora non ci ha ascoltato. È quindi necessario un livello di mobilitazione più alto. È questa la proposta che farò a Cisl e Uil. Lo faremo come pensionati e lo chiederemo alle confederazioni. Credo davvero non sia più rinviabile una grande mobilitazione dei lavoratori e dei pensionati per far sentire la propria voce.