Ieri ognuno di voi ha fatto un piccolo testo individuale sull’amicizia… Prendete il quaderno. Vi chiedo di leggere ognuno un pensiero che avete scritto, una frase…
«L’amicizia è quando un mio amico mi aspetta». «L’amicizia è aiutare un tuo amico». «Un vero amico è chi ti fa dei complimenti, non delle offese». «L’amicizia è quando due bambino giocano insieme senza bisticciare e senza voler sempre vincere». «L’amicizia è farsi delle gentilezze». «Un vero amico, per me, è un bambino che gioca con me e, se per caso io piango, mi consola, non se ne va via come se io non piangessi». «Amicizia vuol dire ascoltarsi». «Amicizia, per me, vuol dire fare le cose insieme». «Amicizia vuol dire non tenersi dei segreti, non fare esclusioni, stare insieme senza fare delle liti». «Un vero amico, per me, è una persona che non mi comanda». «Anche la mamma e il papà sono degli amici perché ti vogliono bene».

Però il papà e la mamma sono ancora più che amici. Continuate a farmi degli esempi di amicizia tra voi compagni e compagne di classe. O anche tra bambini al di fuori della classe, ma che hanno più o meno la vostra stessa età. Cosa fa un vostro amico per dimostrarvi che è veramente un vostro amico?
«Per esempio, un mio amico di caglio, io lo so che è un mio amico perché mi passa sempre la palla, se invece non me la passava mai, io capivo che non era mio amico». «Ma tu la passi a lui?». «Sì, la passo, perché lui è anche un mio amico, non è solo che io sono un suo amico. Siamo tutti e due amici». «Una cosa che fa un mio amico, per esempio, che non voglio fare il nome adesso, è che lui certe volte mi fa dei regalini». «Una amica gioca con te». «Un amico è felice di stare con me». «Una amica, quando parlo io, non guarda da un’altra parte come se non gli importa niente, ma mi ascolta molto bene, mi ascolta e mi guarda meglio occhi». «Una amica vera, per esempio, certe volte ti scrive dei bigliettini». «Oppure ti telefona a casa». «Un amico ti invita al suo compleanno». «Oppure, anche se non è il giorno del suo compleanno, ogni tanto ti invita ad andare al pomeriggio a fare i compiti e a giocare a casa sua. E dopo io lo invito a giocare e a fare la merenda a casa mia». «Oppure un amico può invitare il suo amico anche a dormire a casa sua, se sua madre vuole. Oppure, se non vuole, almeno a mangiare a casa sua».

Certe volte le amicizie finiscono. Perché? E come si fa a tornare amici?
«Per me certe amicizie finiscono perché un tuo amico ti tradisce, allora tu puoi anche piangere. Però per tornare amici basta fare la pace». «Per tornare amici si può ricominciare da capo come prima che c’era stata la lite». «Secondo me degli amici non sono più amici perché poi hanno voglia anche di fare delle nuove amicizie, di avere dei nuovi amici, non sempre gli stessi». «Certi amici smettono di essere amici perché si offendono». «Però, se si offendono, è perché i loro amici si sono comportati male con loro, non li hanno rispettati, oppure non si sono capiti bene». «Io, una volta, pensavo di avere un migliore amico invece lui era migliore amico di un altro compagno di squadra. Allora glielo ho detto. Lui mi ha detto che aveva due migliori amici, quel suo amico e anche me. E io un po’ mi sono sentito… Un po’ mi sono sentito offeso ma un po’ ero anche felice». «Per me una amicizia finisce quando sei stanco di essere amico di un bambino. Se ti stanchi, gli dici che non sei più suo amico». «Per me ognuno può essere amico di chi vuole». «Per tornare amici si fa flic e floc, se viene fuori che tutti dicono flic o dicono floc insieme, si è amici, altrimenti no, ancora nemici».