Immaginate di fare un viaggio nel tempo. Mi raccontate come era la vita nell’antica Grecia? “A Sparta o ad Atene?” Facciamo ad Atene.

“Be’, le donne vivevano quasi sempre in casa. Si occupavano della casa. Come oggi”. “Tenevano dietro ai bambini, alle bambine. Li facevano crescere. Gli davano da mangiare. Giocavano con loro”. “Non andavano a scuola. Erano loro le maestre!” “No, i maschi andavano a scuola!” “Che sfortuna!” “Le case del popolo erano povere. Formate da uno o due stanze molto piccole. Poi una stanza era anche la bottega o il negozio”. “I ricchi invece vivevano in case migliori, come adesso. Più grandi, più eleganti”. “Poi avevano anche il cortile. Invece le case dei poveri non avevano nessun parco”.

“Non avete detto il gineceo. Era… Era al primo piano della casa, riservato solo alle donne. Cioè, i maschi non potevano entrarci, in quella parte della casa”. “Come il bagno adesso!” “Sì, ma il gineceo non era un bagno!” “Poi c’era l’androceo, c’è scritto sul libro. Lì c’erano stanze dove dovevano e potevano entrare solo gli uomini, solo i maschi. Con una grande sala per fare i banchetti, cioè le cene con tanti ospiti”. “Poi c’erano le palestre. I giovani e gli atleti si allenavano nelle palestre. Come adesso”. “Però ci andavano solo i maschi? Nel libro non c’è scritto”. “A Sparta però facevano più sport che ad Atene, mi sembra. Poi a Sparta facevano sport anche le femmine, non solo i maschi”. “In Grecia facevano molti sport perché sono stati loro, poi, ad averli inventati quasi tutti. Non solo la corsa. Perché loro hanno inventato le Olimpiadi”.

Cosa erano le Olimpiadi? “Erano delle gare. Degli sport. Ma per loro lo sport era una cosa seria, non come adesso. Erano… Erano come delle preghiere”. “Sì, perché gli sport si facevano per onore degli dèi greci”. “Erano giochi fatti in onore di Zeus, il re di tutti gli dèi. Perché loro erano politeisti, non erano monoteisti come noi che invece crediamo solo in un dio o due”. “Loro dormivano su una stuoia, non avevano proprio dei letti. Come le stuoie che usiamo noi quando andiamo in spiaggia per sdraiarci sulla sabbia, al mare, in vacanza”. “Poi al ginnasio c’erano anche degli incontri di pugilato!”

“Però alle Olimpiadi partecipavano solo i migliori atleti di tutte le polis, che poi erano il nome delle città Stato dei greci, perché ognuna era come una città stato con la sua lingua, la sua moneta, i suoi comandanti”. “Loro facevano pugilato, lancio del disco di pietra, del giavellotto cioè della lancia, la lotta, la corsa. Correvano molto forte”. “Invece le donne, le femmine, le bambine e le ragazze, insomma, loro aiutavano la mamma ad occuparsi dei fratellini più piccoli come fanno adesso. Però adesso possono anche fare qualche sport o iscriversi in palestra. Anche le mamme possono iscriversi in palestra e fare qualche sport” “I maschi andavano a scuola a casa del maestro. O il maestro poteva venire anche a casa dello scolaro, se lui era molto ricco. Comunque studiavano già un bel po’ di materie perché i greci poi hanno inventato un sacco di materie. Per esempio la geografia, la storia, il greco, eccetera”.

“Io se ero un bambino greco, dopo la scuola, se abitavo in città, facciamo che andavo a fare un giro nell’agorà che poi era la piazza principale del paese e andavo a vedere se c’erano dei negozi, delle vetrine dei negozi, se c’erano dei miei amici che giocavano a calcio. O se loro non sapevano ancora come si giocava a calcio, cioè toccando la palla solo con la testa e i piedi e non con le mani altrimenti è rigore, è punizione, io gli potevo anche insegnare a giocare a calcio perché sono abbastanza bravo a giocare a calcio”.

“Per me le bambine erano arrabbiate perché non potevano essere considerate sempre delle stupide”. “Poi forse loro avevano inventato anche le bambole per giocarci. Oppure la palla… Ecco, io non ho capito se i Greci avevano già inventato la palla oppure ancora no, altrimenti oltre a giocare a calcio potevano giocare anche a pallavolo o a pallamano o ad altri giochi con la palla!” “Io preferisco adesso che al tempo dei Greci. Ma non dico così solo perché sono una femmina. Io lo direi anche se ero un maschio. Perché adesso mi sembra che siamo più giusti, più moderni”.