Cosa è successo?

«È successo che come al solito le femmine hanno bisticciato». «È successo che io e L. siamo migliori amiche da oggi e un’altra mia amica si è offesa. Perché non vuole che L. è la mia migliore amica. Ma io posso avere la migliore amica che voglio». «Ma io voglio essere amica anche delle altre bambine della classe». «Noi siamo amiche di tutti i bambini e le bambine della classe». «Quando si fa la migliore amica ci sono sempre delle bambine che ci restano male. Oppure dei bambini. Se fai il migliore amico». «È vero. Perché se tu non sei il migliore amico, dopo ti senti male». «Perché tutti vogliono essere la migliore amica. Ma non si può. La migliore amica può essere solo una. Altrimenti non è più la migliore amica».

Ma cosa è di preciso per voi la migliore amica?

«La mia amica più simpatica». «Quella che io sto meglio con lei. Che io vorrei stare sempre con lei». «Quella che io parlo meglio con lei e ci gioco anche meglio. Cioè ci divertiamo, quando giochiamo insieme. Anche se è la mia migliore amica bisticciamo, è vero. Ma dopo facciamo sempre la pace». «Per me la migliore amica è la femmina di questa classe che si trova meglio con me e io mi trovo meglio con lei. Però ancora io non ho una migliore amica». «Una amica migliore vuol dire che è meglio delle altre amiche, che è più buona, più brava». «L’amico migliore è quello che ti è più simpatico». «Per me sono tutti amici e amiche, però». «Per me la migliore amica è quella che non si arrabbia mai e ti fa sempre scegliere a te il gioco che giochiamo». «La migliore amica forse è la compagna di banco più brava». «Per me l’amica migliore è molto veloce, molto intelligente. Poi lei si veste anche bene, non male. Voglio dire: è elegante». «La migliore amica, per me, è quella che ti vuole più bene. Però io spero che mi vogliono bene anche le altre mie amiche».

Scusate se vi faccio questa domanda, bambine e bambini. Ma ormai siete in terza elementare. Avete otto anni. Vi faccio questa domanda molto sinceramente. Non so neppure io qual è la risposta giusta. Me lo direte voi. La domanda è questa: Sinceramente, non pensate che sarebbe ora di finirla con questa storia del migliore amico e della migliore amica? Non vi siete accorti che con questa storia nascono sempre delle invidie, delle delusioni e dei bisticci grandissimi? O no?

«Per me il maestro ha ragione. Perché dopo chi non è il migliore amico ci sta male e bisticcia». «Io non lo so se hai ragione, Giuseppe. Però un po’ è vero che si bisticcia. Però è vero anche che a me sono simpatici di più dei miei amici invece che degli altri miei amici. Voglio dire: io sono amico di tutti e tutti mi sono simpatici. Ma secondo me, se qualcuno ti è più simpatico di qualcun altro, non c’è nulla di male». «Sì, ma però tu devi giocare anche con gli altri, mica solo con lui. Altrimenti non è giusto». «Io gioco con chi voglio». «Io sono d’accordo se non facciamo più le migliori amiche perché poi è vero che adesso siamo più grandi e non possiamo fare certi giochi da bambine piccole». «Per me le migliori amiche potrebbero essere solo segrete, così nessuno ci resta male». «Ma se dopo uno lo scopre? Se dopo uno lo viene a sapere? Le altre ci stanno ancora male. Allora come si fa?». «Per me va bene non avere più migliori amici anche perché io, poi, adesso non ho un migliore amico». «Per me è giusto perché così forse è più facile essere amici di tutti. Anzi, senz’altro è più facile». «Per me in classe non ci devono essere migliori amici o migliore amiche, almeno da bambini e da bambine. Invece quando sei grande ci possono essere, che poi sono io fidanzati e le fidanzate». «Secondo me si bisticcia perché una è invidiosa, perché vorrebbe essere lei la migliore amica di una compagna di classe e invece non è lei, invece è un’altra». «Per me va bene non fare più migliori amici. Possiamo fare le votazioni, maestro. Se vince la maggioranza, dopo non facciamo più migliori amici, va bene per voi? Per me sì».