Venerdì scorso, mentre noi eravamo in gita al museo di Parma, sono stati consegnati questi libretti della Costituzione a tutti i bambini della nostra scuola. Abbiamo parlato insieme della Costituzione. Mi spiegate con parole vostre cosa è?

«È un libro dove dentro ci sono scritte tutte le regole dell’Italia e degli italiani per comportarsi bene. Le regole che tutti devono seguire altrimenti sbagliano». «Se sbagliano vanno in prigione, credo». «Noi abbiamo letto le prime 12 regole che sono poi le più importanti. Sono i principi fondamentali». «Questo libricino ci è stato regalato dal sindaco di Sant’Ilario d’Enza perché… Perché tutti dobbiamo conoscere le regole italiane. Sia chi ha i genitori italiani sia chi ha i genitori che non sono nati in Italia perché chiunque vive in Italia, adesso, deve sapere queste regole e ubbidire a queste regole del Paese dove vive». «Anche i genitori, i grandi, gli adulti, devono seguire queste regole. Non solo i bambini e i ragazzi».

Dei primi dodici principi fondamentali che abbiamo letto e commentato insieme mi dite quale vi ha colpito di più e perché?

«A me il primo perché… Perché è il primo e allora ti resta in mente di più». «A me quello della bandiera. Il dodici, mi sembra. Quello che dice che tutti hanno una bandiera e la nostra bandiera è l’Italia. Cioè, il tricolore, che è la bandiera di tre colori: verde, bianco e rosso». «Anche a me piace la regola della bandiera perché mi sono sempre piaciute le bandiere del Milan e quella dell’Italia e mi piace molto sventolarle». «A me è piaciuto l’articolo tre perché spiega che tutti gli uomini e le donne sono uguali e non c’è uno che è più importante degli altri e tutti, anche se sono diversi, devono avere le stesse cose». «A me è piaciuto di più il numero uno perché dice che tutti gli italiani devono avere un lavoro per guadagnare dei soldi e vivere loro e la loro famiglia, perché senza lavorare dopo non hai i soldi e non riesci a vivere. Però io conosco il padre e la madre di un mio amico che non hanno più il lavoro perchè prima lo avevano ma adesso li hanno mandati via da dove lavoravano prima». «A me sono piaciuti tutti. Ma soprattutto i più costi perché erano facili da capire». «Per me il più importante è quando dice che non devi buttare le cartacce nei parchi e devi rispettare l’ambiente perchè se tu sporchi i parchi e la natura e dopo noi dobbiamo vivere nello sporco, invece che nel pulito, ci ammaliamo e siamo poco furbi».

«Abbiamo letto anche l’introduzione alla Costituzione. Cosa vi ricordate?».

«L’introduzione l’ha scritta il presidente della Repubblica che si chiama Mattonella». «No, Sergio Mattarella, si chiama». «Lui vuole che tutti sappiamo le regole perché se non le sappiamo è più facile sbagliare». «Per me lui ci ha regalato il libro invece che farcelo pagare perché non è una storia, ma è importante che tutti conoscono le cose che si possono fare e quelle che non si possono fare». «A me piace molto l’articolo numero tre perché dice che in Italia ognuno può credere nel Dio che vuole ma tutti gli dèi sono importanti». «Mattarella, per me, ha regalato a tutti questo libro così noi impariamo subito come si fa ad essere italiani e impariamo a fare le cose giuste invece che sbagliate». «Per me l’introduzione era simpatica perché lui era gentile. Poi c’era scritto che lui ci regalava il libro non solo a noi ma anche ai nostri genitori, perché possono leggerlo anche loro, infatti io l’ho fatto leggere anche a mia mamma e a mio papà». «Secondo me questa cosa di regalare le regole della Costituzione è stata una cosa furba che lui ha fatto». «Se in Italia c’era la monarchia, noi avevamo il re. Invece con la Repubblica il capo è lui, Mattarella, perché lui è il Capo della Repubblica». «Per me queste regole sono importanti». «Anche la copertina era molto bella». «Mi è piaciuta molto questa cosa della Costituzione. Mi è piaciuta la copertina del libro e anche la lettera di Mattarella all’inizio». «Per me la più importante è la legge numero uno, l’articolo numero uno, perchè se una persona non ha il lavoro non si riesce a vivere e non vive neanche la famiglia, le donne, i bambini e tutti».