Alcuni di voi oggi mi hanno chiesto di raccontare una cosa che avete fatto ieri all’uscita della scuola… Chi inizia a parlare?
«Noi siamo andati alla casa di carità». «Anche io ci sono andato». «Eravamo alcune compagne e compagni di classe». «Siamo andati alla casa di carità perché era il compleanno di Long, un bambino cinese che oggi ha compiuto quattro anni». «Noi abbiamo portato due torte con sopra due candeline».

Chi è Long?
«Un bambino che soffre di una malattia». «Ieri con noi ha riso e si è divertito». «Con noi non c’era solo Long, ma anche altre persone che soffrono». «Lui si chiama Long Suang, ma noi amici lo chiamiamo solo Long. O Lang. «Ha compiuto quattro anni». «Gli abbiamo fatto una festa». «Ma il peggio è stato dopo…».

Cosa è successo?
«Vicino alla casa della carità c’era un campo da calcio con dei bambini che giocavano, dei ragazzi. Loro non avevano problemi mentali o di altre malattie. Secondo me l’unico problema che avevano è che erano troppo maleducati perché non ci hanno fatto giocare con loro». «Anzi, quando glielo abbiamo chiesto, loro hanno continuato sempre a giocare come se non sentissero la nostra voce, come se fossero tutti sordi». «Dopo siamo andati fuori a giocare e c’erano altri bambini che abitano a Villa Cella e con loro, a dire la verità, c’è stato qualche problemino. Ma poi siamo riusciti a risolverlo». «Noi femmine facevamo il tifo mentre  i maschi giocavano a calcio: la partita è finita in pareggio».

Cosa è una casa di carità?
«Un posto dove ci stanno i malati, i vecchi». «Una casa per aiutare chi sta male». «Io ieri era la seconda volta che andavo alla casa della carità con i miei amici». «Io ci sono stato quattro volte». «Long è malato perché non si può muovere, perché ha una malattia». «Sta con Anna, una signora anziana che anche lei ha un po’ di problemi, ma lei gli vuole molto bene e aiuta lui e la sua famiglia». «Io e Stefano ieri abbiamo dato da mangiare a lui e ad Anna». «Io ho saputo da mia zia che Long ha una malattia strana e brutta: i suoi organi diventano sempre più piccoli».

Cosa avete pensato mentre eravate là? Che sentimenti avete provato?
«Io tristezza per Long, perché poi è ancora giovane! E’ ancora giovane ed è già malato». «Ma lui è nato malato!». «Anche io certo volte penso a Long e penso che lui è proprio sfortunato ad avere
quella malattia». «A me non piace nessuna malattia. Io non sopporto nessuna malattia. Né quelle degli anziani né quelle dei vecchi. Ma quelle dei bambini mi fanno più rabbia perché Long ha
solo quattro anni, lui è ancora giovane…». «Io ho provato tristezza ma anche felicità per essere là alla Casa della carità». «Anche io». «Anche io».

Avete altro da aggiungere?
«Sì, io. Volevo dire che per me Long è molto simpatico anche se è malato». «A me è piaciuto andare alla Casa della Carità perché quando noi andiamo là da loro, da Long, da Anna e dagli altri, si vede che loro sono felici che noi ci siamo, sono felici che noi siamo andati a trovarli, perché secondo me non li va mai a trovare quasi nessuno…».