Contro la legge che persegue i gay in Russia, voluta da Putin e approvata dal parlamento russo a giugno, nasce in Italia il comitato No Sochi No Mosca, che invita gli atleti che prenderanno parte ai XXII Giochi olimpici invernali, che si disputeranno a Sochi in Russia dal 7 al 23 di febbraio del 2014, a dichiararsi esplicitamente contro la discriminazione dei gay. L’appello è stato lanciato dal sociologo Mauro Valeri, che presiede l’osservatorio sulla discriminazione nel calcio: “A differenza di quanto sta accadendo in altri paesi, né il Coniné alcun atleta italiano convocato per Sochi hanno dichiarato di voler mettere in atto una qualche forma di protesta contro le aberranti norme adottate Putin contro le persone omosessuali, un comportamento che li rende di fatto complici di una esplicita discriminazione. Così come complice è il Comitato Olimpico Internazionale, che per anni ha discriminato le persone transessuali e intersessuali, arrivando anche a negare agli organizzatori dei Giochi Gay (Games Gay) di utilizzare il termine di Olimpiadi Gay, perché il termine olimpico è un assurdo copyright del CIO”. All’appello hanno risposto le palestre popolari che aderiscono alla rete di Sportallarovescia (www.sportallarovescia.it), già protagonista di battaglie contro la discriminazione degli extracomunitari che vogliono partecipare ai campionati dilettanti nelle varie discipline sportive, che insieme a Mauro Valeri organizzeranno proprio nei giorni delle olimpiadi invernali un convegno su sport e omofobia, cui seguirà un meeting sportivo gayfrendly con l’adesione delle varie realtà Lgbt. I promotori invitano la stampa sportiva a non fornire informazioni sull’evento di Sochi e di sostituirle in quei giorni con le storie di atleti omosessuali che sono riusciti a imporsi in campo sportivo a livello internazionale, nonostante le discriminazioni delle quali sono stati fatti oggetto.

In risposta alle politiche di Putin nei confronti degli omosessuali, Obama invierà due atlete dichiaratamente lesbiche a rappresentarlo alla cerimonia di inaugurazione che si terrà a febbraio dell’anno prossimo, la tennista Billie Jean king, icona del movimento gay lesbiche americano, passata alla storia oltre che per aver vinto ben 39 Grand Slam, anche per aver sconfitto in un incontro il tennista Bobby Riggs, dimostrando che una donna può sfidare e vincere un uomo, e la giocatrice di hockey Caitlin Cahow, 28 anni vincitrice di tre ori conseguiti nel 2008, 2009 e 2011, ma questo rientra nella sottile guerra fredda tra Putin e Obama. I promotori di No Sochi No Mosca, chiedono al Coni di inserire nel proprio statuto, all’interno dell’art.2, comma 4, il divieto di discriminazione per orientamento sessuale, prima dell’inizio dei Giochi olimpici invernali di Sochi, ma all’ente olimpico fanno finta di nulla, per il presidente Giovanni Malagò e per tutti quelli che lo hanno preceduto alla guida del palazzo H del Foro Italico, la politica deve stare fuori dallo sport. Anche i gay.