A scuola abbiamo studiato il giornale quotidiano. Mi spiegate quello che avete capito e ricordate?

«L’articolo non bisogna scriverlo in prima persona ma in terza persona». «Bisogna scrivere l’articolo normale, ma non il titolo. Il titolo è più grande». «Sopra al titolo c’è una riga piccola che si chiama occhiello che spiega un po’ di cosa si parla. Invece sotto il titolo ci puoi scrivere come un piccolo riassunto o una frase importante. O due». «Ci possono essere anche delle fotografie. In bianco e nero o a colori». «Anche le pagine del giornale possono essere colorate, ma però è scritto sempre con la scrittura nera. In nero». «Poi non puoi scriverlo in corsivo, si capisce».

«Il titolo però deve essere corto. Allora puoi scriverlo grande. Altrimenti, se è troppo lungo quello che devi scrivere, non ci sta scritto in grande e devi scriverlo sempre più piccolo». «Poi il sommario può essere anche come il sommario di un libro che ci sono solo i titoli dei capitoli. Solo che nell’articolo… Sì, insomma, l’articolo non è lungo come un libro. Per fortuna».

Abbiamo parlato anche dei giornali telematici, ricordate?

«Ah, sì. Sono quelli in internet. Sono un po’ come quelli sulla carta, solo che lì ci puoi mettere anche i video, oltre alle foto. Però gli articoli sono sempre uguali». «Poi abbiamo detto che l’articolista, cioè il giornalista, lui, per esempio, se tiene il Milan, non può scrivere, per esempio: ’Ieri c’è stata la partita tra quella bellissima squadra del Milan e quella bruttissima squadra della Roma. Non può perché lui deve essere imparziale. Cioè non deve tenere per nessuno». «Non deve tenere nessuna squadra». «Però questo è l’esempio di un giornalista sportivo». «Non deve far capire le sue opinioni. Come la pensa lui. Deve solo raccontare quello che è successo e basta».

Ricordate le cinque domande?

«Ah! Chi? Che Cosa? Dove? Quando? Perché?», «Perché le notizie, mentre le scrivi, devono rispondere a queste domande». «Perché noi mentre scriviamo rispondiamo sempre a delle domande». «Poi nel giornale ci sono tante pagine con argomenti diversi. Anche nei giornali in rete. Economia che sono i soldi. Sport. Gli spettacoli. Le notizie delle natura. Eccetera». «Ci mettono anche quelli che sono morti, sul giornale». «I titoli è meglio se li fai in stampato maiuscolo, per me».

E gli altri mezzi di informazione quali sono?

«C’è la tv. Per esempio il telegiornale. Ma lei non fa solo le informazioni, anche i film e gli spettacoli». «Anche le canzoni. Lo sport». «Guarda che anche gli sport hanno delle notizie, veh?», «Lo so. Se vinci o perdi». «C’è anche internet. Il telefonino. Il tablet». «Anche… Non lo so». «Anche i libri, mi pare. Ma dipende se parlano di cose vere o non vere».

Mi dite in casa vostra quali sono i mezzi di informazioni che utilizzano di più i vostri genitori per tenersi informati?

«La tv». «Mio padre e mia madre non comprano mai il giornale perché guardano la tv». «Mia mamma guarda sempre i giornali sul tablet perché così ha detto che spende meno». «I miei genitori nessuno perché a loro non piace essere informati perché dicono che ci sono solo delle notizie brutte e loro non vogliono più saperle». «Mia nonna legge il giornale Gazetta di Reggio. Lo compera tutti i giorni». «Mio papà invece a casa legge solo i giornali sul computer». «Mia nonna guarda sempre il tg alla tv. Tutte le volte. Lei sa tutte le notizie. Parla sempre di tutte le notizie. Anche perché lei è in pensione e ha tempo per ascoltarle tutte, invece io e i miei genitori siamo sempre a scuola o a lavorare e allora non sappiamo mai niente. Ci dice tutto mia nonna. Tutte le volte».