Certe volte capita che i bambini si mettono in pericolo. A voi è mai capitato? «Io ricordo quando in terza sono andato al compleanno di Tracy con Alessandro e Federico. All’inizio è stato un po’ pericoloso perché Antonio, Pierpaolo, Daniele e Mattia giocavano con il pallone sotto il portico e per poco mi beccavano in testa. Per fortuna, dopo un po’, il papà di Alessandro ci ha fatti uscire a giocare nel parco». «Io quest’estate, a Oltremare, durante il primo spettacolo: il volo dei rapaci. Avevo un po’ di paura perché gli uccelli ti passavano sopra la testa e per me era un po’ pericoloso». «Io la prima volta che sono andata in bici senza rotelle e avevo cinque anni. Ero un po’ spaventata perché avevo paura di cadere, infatti mentre cercavo di pedalare sono caduta quattro volte. Anche perché la bici all’inizio può essere anche pericolosa, se cadi. Allora il papà mi ha detto: “Devi pedalare in avanti, non indietro, altrimenti cadrai sempre!” Io gli ho risposto: “Non ci riesco!” Allora il papà mi ha mantenuto e poi mi ha lasciato quando ero sicura. Così non sono più caduta e ho finalmente imparato ad andare in bicicletta da sola senza rotelle ed ero felicissima e non mi sentivo più in pericolo anche se ero sola».

Qualcun altro si ricorda situazioni di pericolo? «Io mi sentivo un po’ in pericolo venerdì scorso, quando tutta la classe era a fare la verifica di inglese. Perché non avevo studiato». «Anche io. Ma per un altro motivo: perché a un certo punto è suonata una trombetta per cinque volte. Eravamo tutti spaventati. Ci siamo nascosti sotto i banchi. Abbiamo contato fino a dieci. Io avevo paura e ho chiesto a Emanuele: “Tu non hai paura?”. E lui: “No, perché secondo me è una prova di evacuazione, non è un incendio o un terremoto vero”. La maestra Patty ha detto: “Adesso possiamo andare giù”. In cortile e lì la maestra ha fatto l’appello. Poi ha detto: “Era una prova, ragazzi. Tranquilli”. E io mi sono sentita sollevata».

Altri hanno avuto sensazioni di pericolo? «Io la prima volta che sono salita sul calcinculo dei grandi avevo la sensazione di pericolo». «Io in Terza, quando siamo andati in gita scolastica al Parco avventura di Cerwood e io avevo paura di cadere in basso». «Ieri io ero a casa di mia zia . Io e mio cugino stavamo giocando tranquillamente a un percorso di macchinine. A un certo punto io mi ero stancato e gli ho detto: “Tu non sei stanco di giocare a questo gioco?” perché non andiamo a trovare un altro gioco in soffitta?” Lui ha risposto: “Come vuoi tu”. Avevamo un po’ paura a entrare nella soffitta perché non c’eravamo mai stati da soli, ma solo con i nostri genitori». «Io mi sento in pericolo quando vado dal dentista». «Io l’altro pomeriggio sono andato a casa e ho dato una mano a mio nonno con gli animali. Ho notato che una pecora aveva la pancia enorme. Mio nonno mi ha spiegato che era incinta. Siamo entrati insieme nella gabbia delle pecore per pulirla. Mentre loro mangiavano io dovevo tagliare delle cose incastrate. Io avevo paura che arrivasse il caprone e mi caricasse con le sue corna contro il sedere e allora mi sentivo in una situazione di pericolo, perciò mi sono sbrigato a concludere il lavoro che mi aveva dato mio nonni. Dopo un po’ ho preso un uovo nel pollaio e ho detto a mio nonno: “Nonno, cosa mi prepari con l’uovo?” E lui mi ha risposto: “Adesso vedi”. Quando siamo rientrati mi ha fatto un buco nel guscio dell’uovo e l’ho succiato crudo».

Cosa trovate di bello nel mettervi in situazioni un po’ di pericolo, nell’avere un po’ paura? «Io non ci trovo niente di bello, solo di brutto». «Neanche io». «Mia mamma mi dice sempre che non devo mettermi in pericolo!». «A me piace un po’ perché mi metto alla prova». «A me piace quando c’è un po’ di pericolo perché sento un po’ di brividini».