L’uscita della Grecia dal programma di sostegno il prossimo agosto. Di questo hanno parlato ieri ad Atene, il Commissario europeo per gli affari economici e monetari, Pierre Moscovici, e Alexis Tsipras.

«CI SARANNO DEGLI OBBLIGHI», ha dichiarato il commissario, ma ha aggiunto che «quando si parla di una uscita chiara dal programma, ci si riferisce ad una sua conclusione positiva».
Ma la questione aperta che interessa il governo di Syriza è comprendere che tipo di condizioni dovrà rispettare la Grecia, e fare in modo che siano comunque diverse, e meno asfissianti, degli obblighi imposti finora.

Per Alexis Tsipras «la prossima estate sarà un punto di svolta per il paese». E nel suo incontro con Moscovici ha anche fatto riferimento alla reazione positiva registrata ieri sui mercati, riguardo al collocamento del nuovo bond del tesoro greco di durata settennale: le offerte degli investitori hanno raggiunto i 6,5 miliardi di euro, con un rendimento del 3,5% (più basso delle attese). L’obiettivo che si era posto il ministero dell’economia, era di 3 miliardi di euro.

Secondo quanto si apprende, il governo di Syriza, fino alla conclusione del programma di sostegno, prepara altre due uscite sui mercati, così da assicurare al paese una liquidità che permetta di non dover fare ricorso ad altri aiuti esterni.

NEL FRATTEMPO, MOSCOVICI assicura che non ci saranno altri memorandum, ma che si dovrà arrivare ad un accordo su una forma di supervisione, per verificare che tutte le riforme vengano portate a termine.

Quello che è importante capire, appunto, è quanti margini potrà avere, il governo Tsipras, per lavorare in favore della coesione sociale.
Ad Atene, nel frattempo, si guarda con speranza agli equilibri che si stanno creando nella nuova Grande Coalizione tedesca, con i socialdemocratici che dovrebbero imporre un’evidente discontinuità rispetto al passato.

Non è un caso che Tsipras abbia chiesto personalmente a Martin Schulz di impegnarsi per partecipare all’ esecutivo. Perchè anche in Grecia si pensa che un cambio di rotta di Berlino -a favore della crescita e contro il dogma dell’austerità- potrà contribuire ad una interpretazione più costruttiva di alcune regole europee.

Parlando, infine del futuro della Grecia al Forum organizzato ad Atene dal settimanale The Economist, Enrico Letta ha voluto dichiarare all’agenzia ellenica Ana: «Ritengo necessario che il Meccanismo Europeo di Stabilità prenda il posto del Fondo Monetario Internazionale, non solo da un punto di vista formale, ma anche sostanziale, diventando un vero e proprio Fondo europeo Salva stati. La questione greca, come anche eventuali crisi future, può e deve essere gestita internamente all’Europa».