Ignazio Marino vince la sua prima battaglia dentro Acea, imponendo una cura dimagrante di poltrone e compensi alla Spa che si occupa dell’acqua dei romani. Dopo un lungo braccio di ferro sulla data di convocazione del consiglio d’amministrazione, passata anche per le aule di tribunale e che i soci privati hanno dilazionato il più a lungo possibile, il sindaco ha ottenuto il passaggio del Cda da 7 a 9 poltrone e un taglio significativo della remunerazione per i suoi componenti (un tetto complessivo di 792 mila euro a fronte degli oltre 2 milioni spesi nel solo 2013). Passano i quattro...
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