Che differenza c’è tra uno spazio pubblico e uno privato?
«Gli spazi pubblici sono come la biblioteca». «Negli spazi pubblici ci possono andare tutti, invece in quelli privati nessuno». «No, in quelli privati ci può andare solo il padrone». «Uno spazio privato è casa mia perché ci possiamo entrare solo io o i miei genitori. Oppure gli amici che invito a casa mia. Invece in quelli privati non c’è bisogno di essere invitati». «Però bisogna pagare. Come al cinema. Perché il cinema è uno spazio pubblico». «Un appartamento dove vive una famiglia è uno spazio privato, come una camera, una cucina, invece la scuola è uno spazio pubblico perché possono andarci tutti i bambini». «Anche il parco è uno spazio pubblico perché possono andarci tutti senza pagare e senza essere invitati». «Anche il mare è uno spazio pubblico perché ci può andare chi vuole. Però se vuoi il lettino e l’ombrellone devi pagare il bagnino».

Gli spazi pubblici hanno una funzione. Mi sapete dire cosa vuol dire?
«Vuol dire che se vai in biblioteca puoi prendere dei libri in prestito. Dei libri gratis. O anche delle musiche da ascoltare o dei giochi, alla ludoteca. Li puoi portare a casa ma dopo devi riportarli in biblioteca e devono essere aggiustati, altrimenti te li fanno ripagare come nuovi». «Vuol dire che in biblioteca ci sono i libri, in piscina l’acqua, al cinema i film, al mercato le cose da comprare per mangiare». «Che hanno una funzione vuol dire che hanno uno scopo. Per esempio, lo scopo del parco è di andare là a giocare in libertà e a divertire, ma anche a riposare». «Vuol dire che non puoi andare in piscina se vuoi prendere in prestito un libro, perché allora devi andare in biblioteca. Insomma, vuol dire che se ti sbagli… Che non puoi sbagliarti, dipende da cosa vuoi». «Le funzioni si chiamano anche servizi. Per esempio, in biblioteca c’è il servizio che ti danno i libri gratis».

Negli spazi pubblici lavorano persone che sono addette ai servizi. Mi spiegate cosa vuol dire questa cosa e chi sono? Mi fate alcuni esempi?
«Per esempio, un servizio è lo spazzino. Vengono a prenderti la spazzatura da casa e la portano via». «Un altro servizio è il postino che ti porta i pacchi o le lettere a casa». «Anche la vigilessa, mi pare, è un servizio. E’ un servizio per il traffico, per fare andare prima una macchina e poi l’altra, così non fanno gli incidenti. I vigili e le vigilesse fanno anche le multe e hanno un fischietto per chiamare la gente e fermarla». «Credo che anche la scuola è un servizio perché serve per imparare a scrivere e a leggere. Serve per tutti i bambini». «Mia mamma lavora in ospedale: è un servizio?». «Sì, perché lei fa il servizio di aiutare gli altri, i malati, quelli che stanno male».

Da chi sono pagate le persone che lavorano nei servizi pubblici?
«Da nessuno. Perché nessuno li paga. Perché andare nei luoghi e nei servizi pubblici non si paga». «Da nessuno, perché loro sono buoni e lo fanno, quel lavoro, solo per aiutare gli altri». «Sono i volontari!». «No, sono pagati dalle tasse!». «Anche le maestre e i maestri sono pagati? Veramente? Io pensavo che non erano pagati…». «Anche l’asilo si paga anche se è un posto pubblico. Anche la maestra dell’asilo è pagata». «Poi si paga anche ad andare al cinema o al circo». «Io quest’estate, quando sono andato al mare, ho pagato un sacco di soldi per andare sulla spiaggia. Se non pagavo, il bagnino non ci faceva andare sulla spiaggia». «Però al bar ci puoi andare a sederti al tavolino e se non compri niente da bere o da mangiare non paghi niente». «Ma guarda che se non prendi niente da bere o da mangiare, non ti puoi sedere al tavolino del bar!». «Invece puoi!». «No, non puoi!».