Visioni

Suggestioni di luce e suoni a Napoli

Suggestioni di luce e suoni a Napoli

Note sparse Renato Fiorito, musicista e performer, in un omaggio con inediti e riletture di classici partenopea

Pubblicato più di un anno faEdizione del 14 giugno 2023

Lustra è un termine arcaico, che in napoletano significa «illumina»: Napoli è dominata dalla luce, «una luce che ha in sé la capacità di espandersi sulla città, modificandone il volto, e di suggestionare coloro che ci vivono», racconta Renato Fiorito. È questa luce che il musicista vuole mettere in musica, esplorando le mille rifrazioni e immagini che da qui si propagano. Parte infatti dai brani della tradizione napoletana e dalle canzoni neomelodiche, per poi smontarle e ricomporle in ambienti sonori di elettronica, con elementi di field recordings raccolti per i vicoli della città nel corso di un decennio. Le onde del mare, il ritmo frenetico delle strade della città, l’atmosfera di un’antica bottega in penombra, le melodie da melodramma, le voci di chi si rivolge alla divinità per l’ex voto, la reinterpretazione stravolta e mistica di Mmiez’ ’o grano, oppure i suoni del brano Collera, che riproducono il fragore delle marmitte dei motorini truccati, sono tutti frammenti di un ritratto stratificato, complesso, nato da osservazione (e ascolto) appassionati. In 3694 appare anche il sassofono di Antonio Raia. Un omaggio a Napoli, da parte di uno dei suoi musicisti più sperimentali.

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