Con una seconda lettera inviata al presidente del Senato, Pietro Grasso, l’Associazione Luca Coscioni torna a chiedere «subito la legge per il testamento biologico» che è ancora in attesa di essere calendarizzata per la discussione in Aula dopo essere stata approvata con ampia maggioranza in aprile dalla Camera.

L’associazione radicale, che quattro anni fa ha depositato una pdl per la legalizzazione dell’eutanasia, chiede ancora a Grasso un «incontro al fine di consegnarle le oltre 26mila sottoscrizioni di cittadini all’appello “Insieme a Dj Fabo”» e rinnova «la richiesta di affermare diritti fondamentali sanciti dalla nostra Costituzione ma troppo spesso lasciati alla sola affermazione nei tribunali».

Rimasti inascoltati gli appelli di quattro senatori a vita e quello degli oltre 70 sindaci (tra cui Roma, Milano, Napoli, Torino e Palermo), sembrano essere cadute nel vuoto perfino le parole di Papa Francesco che tante reazioni avevano suscitato. «La legge sul biotestamento l’abbiamo scritta noi, spero si possa chiudere in questa legislatura», aveva detto Matteo Renzi a Porta a Porta martedì sera.

La parola ora spetta alla prossima riunione dei capigruppo.