«Giuseppe, lo sai che la porta dell’aula è chiusa a chiave? Dove andiamo oggi?».
Lo so, me lo ha detto Assunta, la bidella. Mi ha detto che nella notte ha sentito dei rumori e allora ha preferito chiuderla a chiave. Per paura che fossero dei ladri. Adesso la chiamiamo e ci facciamo aprire la porta dell’aula con la chiave. Andrea, vai tu a chiamarla.
«Forse stanotte è venuta Santa Lucia…». «Chi è Santa Lucia?»

Mohamed non sa chi è Santa Lucia. Qualcuno glielo spiega, per favore?
«E’ una vecchina che porta sempre i regali. Tutti gli anni. Il 13 Dicembre. Perché il 13 Dicembre è Santa Lucia». «Lei è cieca». «Si fa guidare dal suo asinello».

Non vi ricordate che l’altro giorno, prima di uscire da scuola, abbiamo preparato un po’ di cose da mangiare e un po’ di acqua da bere per lei e il suo asinello?
«Ah, è vero, io me lo ricordo». «Speriamo che ci abbia lasciato dei regali». «Certe volte porta anche il carbone. Ai bambini che non sono stati bravi». «Sì, ma è un carbone buono, dolce. Da mangiare. A me piace». «E se era un ladro?». «Maestro, lo sai che anche Gorav, come Mohamed, non sa chi è Santa Lucia?». «Ma perché Gorav e Mohamed non sono venuti a scuola ieri, altrimenti glielo spiegavamo e glielo dicevamo ieri».

Vabbè, potete rispiegarglielo anche oggi, no?
«Allora, senti, Gorav, Santa Lucia è una santa italiana che porta delle cose buone da mangiare ai bambini che sono stati buoni come noi». «Oppure del carbone«. «E’ una vcchina cieca e molto buona». «E’ vestita di nero come la befana, ma le non è la Befana». «E come Babbo Natale?». «No, lei è una femmina. Ma anche lei porta dei regali». «E’ lei che ha chiuso a chiave la porta dell’aula? E noi oggi dove andiamo?». «Adesso Andrea è andato a chiamare l’Assunta che ha le chiavi».

Arriva assunta col mazzo di chiavi di tutte le aule. Apre la porta della nostra aula.
«Maestro, aveva ragione Elisa, ha portato i regali! Giuseppe, guada sulla cattedra: ci sono le caramelle!». «II giochi, i cioccolatini». «Possiamo aprirli, Giuseppe?».

Certo. Sono per voi.
«Maestro, lo sai che ha mangiato il nostro pane che le avevamo dato ieri? Guarda. Il piatto è tutto sbriciolato». «Anche lan banana, ha mangiato. Alla banana però ha dato solo un morso. Perché?». «Forse perché a Santa Lucia non piacciono le banane». «Anche a me non piacciono, io preferisco i mandarini». «L’asinello però il pane l’ha mangiato tutto. E ha bevuto anche l’acqua». «Poverini, si vede che avevano fame!». «Ma perché non hanno mangiato tutta la banana?». «Forse avevano fretta, dovevano portare i regfali a tutti i bambini di Calerno e di San’Ilario e di Reggio Emilia, veh? Mica solo a noi». «Maestro, oggi giochiamo tutto il giorno?».
No, adesso ci mettiamo una caramella o un cioccolatino a testa. Poi studiamo un po’. E dopo alla ricreazione giochiamo con tutti questi giochi che vi ha portato. Avete visto che giochi sono?

«Maestro, c’è anche una lettera!». «Ce la leggi?».

Leggetela voi. E’ scritta in stampato maiuscolo. Ormai sapete leggere…
«Care bambine e bambini, grazie del mangiare e dell’’acqua. Fate a modo con i vostri genitori e maestri. Imparate a stare bene e a lavorare e a divertirvi insieme. Ciao e al prossimo anno. La vostra Santa Lucia».