I dati di ieri sulla pandemia parlano di 480 nuovi casi in 24 ore, con 31 decessi. Sono i numeri relativi ai tamponi eseguiti domenica. Nonostante l’apparente esiguità, confermano la tendenza al rialzo del numero dei nuovi casi positivi al coronavirus iniziata con il mese di luglio.

La settimana finita domenica ha fatto registrare 5.341 nuovi casi a livello nazionale, cioè il 7% in più dei 4.996 dei sette giorni precedenti. Era dal 12 aprile che i numeri, calcolati su base settimanale per compensare il calo dei test nel weekend, non presentavano il segno più. Gli aumenti più cospicui si registrano nelle Marche (174, più che raddoppiati rispetto alla settimana precedente).

I sanitari stanno cercando di circoscrivere un focolaio partito da una festa in uno stabilimento balneare di San Benedetto del Tronto. Casi in ascesa anche in Abruzzo (+38%) e Trentino-Alto Adige (+20%). Le regioni in cui il contagio frena di più sono Molise (-80%), Liguria (-68%) e Basilicata (-48%). Tra le “grandi”, il contagio è in risalita in Veneto e Campania, stabile in Lombardia, Sicilia e Toscana, in calo in Emilia-Romagna e Lazio. L’incidenza maggiore si registra in Sicilia e Abruzzo, con circa 15 nuovi casi ogni centomila abitanti registrati in 7 giorni.

Grazie alle vaccinazioni e al ritardo tra la curva dei contagi e quella dei ricoveri e dei decessi, non si registrano particolari allarmi negli ospedali. Il numero di vittime di Covid-19 cala del 13% (sono state 180 nell’ultima settimana). I pazienti di Covid-19 in terapia intensiva sono 98 in meno rispetto a sette giorni fa e ora sono 191. In discesa anche i ricoverati, ormai meno di duemila in tutto.

La settimana conclusa domenica ha segnato anche un lieve rallentamento delle vaccinazioni. Le somministrazioni sono state 3 milioni e 725 mila in sette giorni, il 5% in meno rispetto alla settimana precedente e il 7% in meno rispetto al picco toccato nella seconda settimana di giugno. Il rallentamento riguarda soprattutto le prime dosi.