«Nel momento in cui mi ha detto ’se scrivi ti sparo in testa’ ho scelto. Ho scelto di non essere come loro e di non chinare il capo. E la mia libertà perduta è quella che consegno nelle vostre mani, andando a testimoniare. Non bisogna aver paura della verità. Che le mie parole possano rendere voi capaci di scegliere, sempre, da che parte stare e irrobustire le vostre ali, fino a farvi volare laddove sarete capaci di farlo». Recitando le parole della lettera ai figli, Claudia Gerini ha portato sul palcoscenico dell’Hilton – luogo di svolgimento delle Giornate Professionali di Cinema – la storia di Federica Angeli, nel film A mano disarmata di Claudio Bonivento, basato sull’autobiografia della cronista minacciata dalla criminalità di Ostia, una vita completamente cambiata e sotto scorta. Il film sarà distribuito dalla Eagle Pictures, ad aprile 2019.

INVECE Old man and the gun, l’ultima interpretazione di Robert Redford, nei panni del ladro gentiluomo Forrest Tucker, con Casey Affleck e Tom Waits, sarà la proposta natalizia della Bim mentre per il nuovo Clint Eastwood, Il corriere, e l’ultimo Tarantino, Once upon a time in Hollywood, entrambi targati Warner, bisognerà aspettare la primavera. Ieri sera sono stati consegnati i Biglietti d’oro ai film più visti della stagione, nell’ordine Avengers: Infinity War, Assassinio sull’Orient Express e Star Wars:gli ultimi Jedi mentre i film italiani più visti sono stati Come un gatto in tangenziale di Riccardo Milani, A casa tutti bene di Gabriele Muccino e Benedetta follia di Carlo Verdone. E sono stati premiati anche registi,sceneggiatori e interpreti dei primi tre film italiani.

INSIEME con i riconoscimenti alle sale, The Space Cinema Parco De’ Medici di Roma per i multiplex con più di 15 schermi, Uci Cinemas Porta di Roma per i multiplex da 8 a 14 schermi e il Victoria Multiplex di Modena con la media schermo più alta. Nel pomeriggio, all’ennesimo convegno su tax credit e sostegni alle sale sono risuonate le tre parole d’ordine di questa manifestazione: stagionalità, windows e multiprogrammazione. «Quest’estate il cinema non va in vacanza» è lo slogan della campagna promozionale che vuole cambiare le abitudini del pubblico, con un’offerta importante di film delle major americane, nel periodo da giugno a fine agosto. Sulle finestre si è codificata una prassi ampiamente condivisa, quella dell’intervallo di 105 giorni, tra l’uscita in sala e sulle altre piattaforme. Con windows accorciate a 10 giorni se il film è programmato per soli tre giorni (o meno) feriali, o a 60 giorni se, dopo i primi ventuno giorni di programmazione ha ottenuto un numero di spettatori inferiore a 50 mila. La filosofia è quella «di garantire una maggiore flessibilità per i film finanziati con soldi pubblici che non rendono bene sul grande schermo e possono dare migliori risultati su altri circuiti» ma vengono esclusi Amazon e Netflix e tutti quelli che hanno fatto lanci promozionali sulla disponibilità dell’opera (naturalmente solo di produzione italiana) su altri media audiovisivi.

TUTTAVIA i contorni del cinema del futuro non sembrano rosei per i proprietari delle sale, gli esercenti, stretti tra le innovazioni tecnologiche e la disaffezione del pubblico giovanile. Perciò è stata promossa la multiprogrammazione per le monosale cittadine, quei fari di cultura in frequenti difficoltà finanziarie, in modo da poter presentare, ad esempio, cartoni animati nel pomeriggio e film d’azione alla sera. Gli accordi sono in via di definizione ma sono stati sbloccati 30 milioni di euro per l’ammodernamento tecnologico e altri fondi sono previsti nel bando per il 2019.