Antonio Megalizzi non ce l’ha fatta. Il giovane giornalista italiano ferito tre giorni fa dai colpi sparati da Cherif Chekatt nell’attentato al mercatino di Natale di Strasburgo è morto ieri pomeriggio nella città francese. A confermare la notizia, diffusa inizialmente da fonti francesi, è stata la Farnesina. Megalizzi, 28 anni, originario di Trento, lavorava per Europhonica, un network di radio web universitarie europee e si trovava a Strasburgo per lavoro. Era ricoverato nel reparto rianimazione dell’ospedale di Hautepierre della città francese. Il proiettile sparato da Chekatt si era conficcato in una posizione delicatissima della testa che non ha consentito ai medici di procedere con l’intervento chirurgico.

Megalizzi, 28 anni, giornalista radiofonico a Trento, si era laureato all’Università di Verona e successivamente si era specializzato in Studi internazionali all’Università di Trento con un passato anche alla Rai di Trento (nella trasmissione radiofonica «Tesi di Laurea»). Collaborava anche con Radio 80 Forever Young e Sanbaradio, la radio universitaria trentina.
Prima che la notizia della morte di Megalizzi diventasse pubblica, alcune equipe delle strutture di neurochirurgia dell’ospedale Molinette di Torino e di rianimazione dell’ospedale Cto dell’Azienda ospedaliera universitaria Città della Salute di Torino avevano dato la loro disponibilità a fornire una consulenza per valutare il quadro clinico di Megalizzi, mentre la famiglia aveva chiesto riserbo sulle sue condizioni di salute.

Cordoglio per la morte del giovane giornalista è stato espresso tra gli altri dal presidente del consiglio Giuseppe Conte e dal presidente della Camera Roberto Fico.