Un post sui social ed è bagarre. La Lega annuncia la corsa solitaria alle regionali in Abruzzo e seppellisce il centrodestra. La notizia è comparsa sul profilo Facebook del deputato Giuseppe Bellachioma, segretario regionale del partito di Salvini: «La decisione è presa! In Abruzzo la Lega correrà da sola. Chi ci ama ci segua e andiamo a vincere». Per ora non ci sono date, ma al voto per il rinnovo del Consiglio regionale si dovrebbe tornare entro l’inverno. Appena Luciano D’Alfonso si è dimesso da governatore, optando per la carica di senatore, si è aperta la campagna elettorale. Forza Italia il 14 luglio con una convention a Pescara aveva già fatto prove generali. Dall’altra parte i 5Stelle sono alle prese con le Regionarie, indette pure in Basilicata, Sardegna e Trentino Alto Adige. Ma in Abruzzo, per l’esclusione del consigliere regionale Pietro Smargiassi, la consultazione on line è stata sospesa.

Le parole di Bellachioma sono uno scossone nella calura estiva. Tanto più che si vocifera che il suo annuncio sia seguito ad una riunione notturna con Salvini, e il numero due Giancarlo Giorgetti, nella quale si è stabilito di tirare dritto. Alla conquista dell’intero centrodestra. A chiedere il dietrofront alla Lega è subito il coordinatore regionale di Forza Italia Nazario Pagano, che dice: «Non esiste un centrodestra competitivo che non sia unito. Noi pensiamo di proseguire il percorso con Udc, Fratelli d’Italia, liste civiche, e ci auguriamo che la Lega, dopo le vacanze, possa riflettere e ripensarci, altrimenti si fa un favore a M5S e centrosinistra». In campo pure Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla camera: «Secondo un sondaggio Swg, la maggioranza degli italiani è favorevole alla Tav, con il 90% degli elettori di Forza Italia e il 64% di quelli della Lega. Una ragione in più per stare insieme nelle scelte strategiche, un’altra occasione per gli amici della Lega di riflettere, anche sul voto in Abruzzo». Sulla stessa linea Fratelli d’Italia, con il coordinatore Etel Sigismondi: «Una scelta incomprensibile che sarebbe un chiaro favore reso al M5S».
Quella della Lega è una «sceneggiata da non prendere sul serio», secondo Maurizio Acerbo e Marco Fars, di Rifondazione, «dato che stanno riciclando e assoldando forzisti e meloniani».

A lavare i panni in casa centrodestra si infila anche il partito democratico, con i vertici regionali Marco Rapino e Andrea Catena: «È evidente – attaccano – che al deputato Bellachioma non interessa mettere in campo un progetto per il governo e il cambiamento dell’Abruzzo, ma solo occupare poltrone. Ci troviamo di fronte a pratiche politiche che ricordano il peggio della prima Repubblica, altro che terza Repubblica». E poi aggiungono: «Sarebbe una rottura drammatica che rende ulteriormente aperta una partita che noi consideriamo da sempre giocabile, per confermare un centrosinistra largo e aperto alla guida della regione. Siamo pronti a dispiegare un’iniziativa partecipata, con un programma che nasca dall’ascolto dei territori e dei cittadini. Non rivendicheremo la candidatura alla presidenza, che dovrà nascere dal basso…». Pur se, per il Pd, si fa il nome di Giovanni Legnini, vice presidente del Csm, il cui mandato è giunto al termine. Mentre la Lega, in Abruzzo, intenderebbe sponsorizzare, per la corsa alla presidenza della Regione, l’ex parlamentare Fabrizio Di Stefano, che è ancora un iscritto di Forza Italia ma è anche espressione di tre liste civiche.