Sono almeno 20 i civili uccisi ieri in un raid dell’aviazione saudita che ha centrato un campo profughi a Mawza, vicino Taiz. Secondo l’Unhcr che si dice «sotto choc», la maggior parte erano membri della stessa famiglia.

Si trattava di sfollati interni, fuggiti dal vicino distretto di Mokha sul Mar Rosso, da mesi tra gli epicentri dello scontro tra ribelli Houthi e coalizione a guida saudita.

E mentre sale il numero di vittime di oltre due anni di guerra contro il più povero dei paesi del Golfo (l’Onu parla ancora di 10mila vittime, un bilancio al ribasso) e mentre cresce il numero di persone contagiate dal colera ormai incontrollabile (300mila i casi registrati e 1.700 i decessi), ieri Riyadh ha bloccato un cargo di aiuti umanitari delle Nazioni Unite proveniente dal Gibuti. Il motivo: a bordo c’erano anche tre giornalisti della Bbc.

Con il blocco aereo e marittimo imposto dai sauditi ormai da due anni, solo i voli e le navi autorizzate da Riyadh possono raggiungere lo Yemen, un embargo che impedisce nella pratica la consegna degli aiuti umanitari in un paese al collasso.