Sono passati 20 anni dalla sparatoria nella scuola superiore di Columbine, in Colorado, quando 2 studenti uccisero 12 ragazzi e un professore. In questi 20 anni ci sono state molte altre stragi nelle scuole ma quella di Columbine è rimasta nell’immaginario collettivo, forse perché è l’unica di cui si hanno le immagini dei 2 assassini in azione; una generazione è cresciuta facendo esercitazioni a scuola su cosa fare in caso di mass shooting, ha imparato, dalla strage nella scuola elementare di Sandy Hook in New Jersey, che neanche i bambini vengono risparmiati.

La sparatoria di Columbine ha ispirato due film, Bowling for Columbine di Michael Moore ed Elephant di Gus Van Sant; la madre di uno dei killer, Sue Klebold, ha scritto un libro, Mio figlio, dove si chiede, senza trovare risposta, come sia possibile che un bambino normale, cresciuto in una famiglia che non possiede armi, possa evolversi in uno stragista.

Nei suoi 8 anni di mandato Obama ha più volte provato a varare un piano per un controllo della circolazione e vendita di armi ma poco e niente è stato fatto grazie alla coriacea opposizione dei repubblicani e della lobby delle armi, la Nra. Lo scorso anno, l’ennesima sparatoria avvenuta in una scuola superiore di Parkland, in Florida, per la prima volta ha provocato una reazione diversa, e gli studenti sopravvissuti hanno dato vita al movimento NecerAgain che si batte per portare al potere politici che abbiano come priorità il controllo delle armi.