Il bilancio dell’ultima strage americana è per ora di sette morti e sette feriti gravi. La sparatoria avvenuta venerdì notte nel quartiere di Isla Vista vicino all’università di Santa Barbara sembra essere l’ultimo tragico prodotto di follia omicida e armi da fuoco. Protagonista questa volta uno studente del vicino campus che ha attraversato il quartiere durante la “movida” del venerdì sera facendo fuoco dalla propria auto di grossa cilindrata. Il ragazzo ha sparato a più riprese su passanti e avventori di locali mietendo vittime indiscriminatamente, prima di uno scontro a fuoco con gli agenti sopraggiunti sul luogo. L’assassino è stato rinvenuto senza vita con una ferita alla testa. Non è stato ancora reso noto se si sia tolto la vita o se sia stato colpito da proiettili della polizia. Nel 2001 nello stesso quartiere studentesco un ragazzo aveva ucciso quattro passanti e gravemente ferito un quinto dopo averli propositamente investiti con la sua auto.

Il copione della strage di venerdì sembrerebbe avere una variante “hollywoodiana”. Il giorno precedente era infatti stato pubblicato su youtube l’inquietante video di un ragazzo identificato come il 22enne Elliot Rodger.

http://youtu.be/MQUW3Km01BM

Nella clip il ragazzo seduto nella sua auto guarda in macchina e promette una “tremenda vendetta” contro le ragazze che lo hanno ignorato. “È da due anni che sono all’università e sono ancora vergine”, dice Rodger. “Per gli ultimi 8 anni sono stato costretto a sopportare un’esistenza di solitudine, rifiuto e desiderio inappagato”. “Questo è il mio ultimo video” annuncia con affettazione da American Psycho, “Domani è il giorno della restituzione, quando infine avrò la mia vendetta contro l’umanità e tutti voi (…) entrerò nella sorority più alla moda di UCSB (l’università della California di Santa Barbara, ndr)  e massacrerò ogni stupida biondina che troverò là dentro…”

Come se non bastasse Rodger è figlio di Peter Rodger, assistente regista dei film di Hunger Games, in cui giovani adolescenti combattono in un futuristico reality uccidendo loro coetanei.

Uno scenario paradossale in cui ai soliti ingredienti di squilibrio mentale e universale disponibilità di armi da fuoco si sovrappongono i riti delle “party school”, i college dove la socializzazione passa per l’assunzione massiccia di alcol e il sesso ritualizzato che il mese scorso ha indotto la Casa Bianca a lanciare una campagna del governo contro la “dilagante cultura dello stupro” nei campus americani.

Fra quelli della University of California, Santa Barbara ha particolare nomea di “college delle feste”. Il 5 aprile scorso un maxi raduno di studenti in festa era degenerato in battaglia campale quando la polizia aveva sgombrato il quartiere da 15.000 ragazzi che avevano dato fuoco a cassonetti e infranto vetrine.

[do action=”citazione”]Negli Stati uniti i morti da arma da fuoco nel solo 2011 sono stati 32.163[/do]

La mitomania di Rodger, apparentemente collegata all’alienazione dall’edonismo ritualizzato, ha come al solito avuto tragico compimento con l’aggiunta di un’arma da fuoco. I morti ammazzati da pistole o altre armi da fuoco in America sono passati dai 28.874 del 1999 ai 32.163 nel 2011, di cui 1220 solo in California.

[do action=”citazione”]Negli Usa circolano in mani private 310 milioni di armi da fuoco di ogni genere[/do]

Le stragi continuano da essere eventi regolari, uno rapporto stilato lo scorso febbraio ha individuato ben 44 sparatorie avvenute in scuole da quando Adam Lanza fece strage di bambini nella scuola elementare di Sandy Hook nel 2012. Il trauma di quella tragedia aveva indotto l’amministrazione Obama a tentare di limitare seppur parzialmente la dipsonibilità d armi semiautomathce da guerra come l’AR-15 (utilizzato a Sandy Hook e anche nel cinema del Colorado teatro di un altra strage lo scorso luglio). Ma l’iniziativa è stata puntualmente affossata dalla lobby delle armi avallata dal partito repubblicano. Si stima che negli Stati Uniti oggi siano in mani private fra i 270 e 310 milioni di armi da fuoco, intoccabili talismani di una fazione che invoca il diritto all’autodifesa benchè il tasso di criminalità generale sia in discesa da ormai un paio di decenni.