Il Congresso ha finalmente approvato il disegno di legge bipartisan da 1200 miliardi di dollari destinati alle infrastrutture, uno dei pilastri dell’agenda del presidente Joe Biden. L’approvazione è arrivata alle 23,20 di venerdì, tre giorni dopo una giornata elettorale cruciale, mesi di deliberazioni e divisioni rigide tra democratici moderati e dell’ala sinistra del partito con posizioni inconciliabili.

AD AGOSTO la manovra aveva incassato l’approvazione del Senato, ma per diventare legge aveva bisogno anche di quella della Camera dove il voto finale è stato 228-206: tredici repubblicani hanno votato con la maggioranza dei democratici a sostegno del disegno di legge, e sei democratici hanno votato contro.
Il disegno di legge è ora diretto alla scrivania del presidente per essere firmato e diventare una legge a tutti gli effetti, e rappresenta, fra le altre cose, una vittoria personale della speaker democratica Nancy Pelosi che è riuscita a mettere insieme il numero di voti necessari, e a produrre il tipo di progresso legislativo che molti nel partito dicono fosse atteso da tempo, e necessario per evitare, o almeno contenere, un disastro elettorale per i dem nelle elezioni di metà mandato, il prossimo anno.
Un grosso aiuto a Pelosi è arrivato da i leader del Black Caucus del Congresso, CBC, gruppo composto esclusivamente da deputati neri per discutere le tematiche riguardanti la condizione dei cittadini afroamericani.

Il CBC teoricamente dovrebbe essere un gruppo bipartisan ma di fatto è composto da democratici, e da tempo affermava che il disegno di legge di Biden avrebbe aiutato alcune delle priorità della comunità afroamericana, così si è mosso per colmare il divario tra un gruppo piccolo ma risoluto di moderati democratici contrari, e un gruppo molto più ampio di liberal che chiedeva che il piano da 1200 dollari passasse solo in concomitanza con un altro progetto di legge, quello per il welfare e la lotta al cambiamento climatico, da 1850 miliardi di dollari.
Ciò che i deputati afroamericani hanno proposto, e fatto accettare a entrambe le parti, è un piano che inizialmente sembrava troppo timido e contorto: passare immediatamente il disegno di legge sulle infrastrutture, quindi tenere un voto procedurale sul disegno di legge più ampio che dovrebbe svolgersi prima del voto finale, a metà novembre.
Nancy Pelosi ha accettato l’accordo e ha inviato la presidente del Black Caucus, la deputata Joyce Beatty dell’Ohio, a parlarne ai giornalisti intuendo che avrebbe potuto avere più influenza di lei. Nove ore dopo, alle 23:20, il disegno di legge sui lavori pubblici più ambizioso dai tempi di Eisenhower è stato approvato. In questo modo verranno finanziate le reti ferroviarie (Destinatarie di 66 miliardi), ponti, il sistema idrico, la connessione internet a banda larga, le strade e anche la «riconnessione» di comunità – principalmente nere – divise da superstrade o altre infrastrutture. Parte dell’investimento va anche a progetti “green”: 15 miliardi alla costruzione di veicoli per il trasporto pubblico elettrici e di caricatori per veicoli alimentati con l’elettricità. E 21 miliardi per la riqualificazione di siti inquinanti come le ex miniere.

A CAPITOLARE alla fine è stata l’ala più liberal, nonostante l’intera Squad, la squadra socialista interna al partito democratico di cui fa parte Alexandria Ocasio-Cortez, abbia compattamente votato contro l’accordo, non fidandosi della promessa dei moderati di votare il piano socio-ambientale da 1.850 miliardi battezzato Build Back Better, che tuttora incontra le diffidenze dei centristi.
A complicare il passaggio di Build Back Better è il fatto che se il piano sulle infrastrutture ha ricevuto sostegno bipartisan, quello su welfare e clima vede invece l’opposizione compatta dei repubblicani, e i dem non possono perdere più di tre voti alla Camera e nemmeno uno al Senato.

L’ACCORDO alla Camera sulla legge per le infrastrutture venerdì è arrivato dopo ore di minuziose negoziazioni tra moderati e progressisti, da cui è uscita una dichiarazione dei centristi nella quale si impegnano a rispettare il progetto di legge sugli ammortizzatori sociali, «se le stime dei costi» soddisferanno le loro proiezioni. L’avvertimento contenuto in quella dichiarazione sottolinea la fragilità dell’accordo. A dimostrazione di quanto la fiducia sia erosa all’interno del partito, la leader del Congressional Progressive Caucus Pramila Jayapal ha chiesto a ciascuno dei centristi che hanno firmato la dichiarazione di guardarla negli occhi mentre si impegnavano sia pubblicamente che privatamente a votare Build Back Better.
«Abbiamo realizzato qualcosa che era atteso da tempo – ha detto Biden dalla Casa bianca – Un investimento che creerà milioni di posti di lavoro, modernizzerà le nostre infrastrutture, le nostre strade, i nostri ponti, la nostra banda larga. Trasformerà la crisi climatica in un’opportunità. E ci metterà sulla strada per vincere la competizione economica del 21esimo secolo».