“Dì loro chi erano i partigiani. Spiega da un palco che non funziona l’equazione di pancia sulla guerra civile tra italiani in cui valevano più o meno le stesse ragioni, tanto la massa grigia tirava a campare, e che torti e meriti si trovano ovunque. Racconta che qualcuno rischiava la vita e la tortura, e qualcun altro, italiano e con la camicia nera, dava una mano, da carnefice volenteroso, a far sì che le esse esse naziste rastrellassero la povera gente, e la uccidessero dopo orrende sevizie. Se puoi, spiegalo e raccontalo spiegando che non fu solo azzardo da bella gioventù coraggiosa a prescindere, come da vulgata retorica: i partigiani erano giovani, sicuro, avevano paura, e quando potevano, anche tra i monti o o rintanati delle città cercavano di ridere, fare l’amore, vivere come la loro giovinezza richiedeva, e come il fascismo e il nazismo negavano”.

E’ con queste premesse che, da tredici anni, il drammaturgo e cantautore Gian Piero Alloisio, figlio e nipote di partigiani, porta sui palchi d’Italia la sua Resistenza. Che è l’esatto rovescio della banalizzazione revisionista: è uno scavo attento, curioso, intelligente in tutto quanto ha messo in moto energie giovani per tentare di mettere all’angolo i mostri neri. Quando ha potuto (spesso, diciamo subito, un bel merito) se li è portati anche sul palco, i partigiani ancora in piedi. Lavorando soprattutto con gli studenti, quei ragazzi, quasi coetanei dei partigiani di allora, che con le lezioni di storia non arrivano neppure a sfiorarla, la vicenda poi preda sbranata di tutti revisionisti interessati d’oggi.

Il 14 e 15 aprile Alloisio ha presentato il suo Dalle belle città a Ovada, il posto dove è nato e dove operavano i suoi genitori partigiani. Portandosi dietro le testimonianze in video dei partigiani Pasquale “Ivan “ Cinefra, Ivana Comaschi, Mario “Aria” Ghigliottine, partigiano ragazzino, Fidia “Gionata” Lucarini, Giuseppe Merlo. Il 18 aprile, ricorrenza della battaglia per la liberazione della città, è approdato al Polo di Torino, con, alla fine i “bombardamenti intelligentissimi”: le frasi dei ragazzi (scritte su aeroplanini di carta), che hanno seguito il Festival pop della Resistenza.

Mentre stasera e domani, 25 aprile, è al Teatro Stabile di Genova, Sala Duse: Carlo Repetti, scrittore e drammaturgo, ha dato una mano ad Alloisio per realizzare Dalle belle città, due atti in prima nazionale che ripercorrono e rileggono i punti salienti dei tre spettacoli che Alloisio negli anni ha dedicato alle storie vere dei partigiani incontrati. Esperienza che peraltro trovate racchiusa anche in Resistenza Pop: un cd e un dvd appena uscito con i video dei partigiani, e le canzoni col profumo di libertà.