Terzo lavoro da solista per Gabriella Lucia Grasso, artista dal corposo curriculum che passa dall’attività teatrale (Giorgio Albertazzi) a collaborazioni musicali di prestigio con Bobby McFerrin. Per l’occasione entra nella scuderia fondata da Carmen Consoli 15 anni fa e trova la sua dimensione perfetta con un album in bilico fra le musiche popolari della Trinacria ed echi di atmosfere sudamericane.  Ne esce un disco affascinante, dodici brani in cui riesce a fondere strumentazione della tradizione mediterranea e latina (mandolino, bozouki greco, bandoneon) a moderni sintetizzatori e chitarre elettriche. Testi sospesi fra ironia e critica sociale (Cunta e pigghia, sulle strane fratellanze fra chiesa e politica), e l’amore verso l’Argentina e il suo ballo «principe» il tango declinato in tutte le sue liturgie, raccontato in Taccu e punta. Nel progetto crede moltissimo Carmen Consoli, non solo presente nella veste di discografica, ma anche in quella di musicista: è bassista e vocalist dell’incisiva Don Pippuzzu.