Trenta densissimi anni di vita per il Movimento Sem terra (Mst) del Brasile. Nato nel gennaio 1984, è diventato un soggetto sociale di importanza mondiale. Il suo impegno per una vera riforma agraria e per la giustizia sociale è una storia epica, a colpi di occupazioni, accampamenti, insediamenti, marce, morti ammazzati, azione politica, grande partecipazione, organizzazione non gerarchica, agroecologia praticata. Protagonisti, uomini e donne (e bambini, i sem-terrinha) impoveriti ma dotati di braccia e testa, coraggio e dignità.

Il Mst ha creato una vera e propria nuova cultura e pedagogia popolare grazie anche all’alleanza con la teologia della liberazione e tanti altri soggetti del cambiamento. La sua storia è anche quella della resistenza contadina anti-imperialista e anticapitalista contro un modello agroindustriale globalizzato, iniquo e insostenibile.

A livello internazionale il Mst è attivo nella solidarietà sud-sud e nella pace. Fa parte del movimento contadino internazionale Via Campesina. Anima la rete dei movimenti per l’Alba (Alleanza bolivariana per le Americhe). La storia, i personaggi, le azioni e le invenzioni del Movimento sono raccontati nel libro (di Claudia Fanti, Serena Romagnoli, Marinella Correggia) «La lunga marcia dei senzaterra. Dal Brasile al mondo» (Emi) nelle librerie a metà ottobre. Prefazione di Frei Betto.