Storia e business del principale operatore wireless in Italia

Per affrontare il digital divide è impossibile prescindere da Inwit, cioè Infrastrutture Wireless Italiane, una società quotata in Borsa da giugno 2015. Nei primi 9 mesi del 2023 ha generato ricavi per 713,2 milioni di euro, in aumento del +12,8% rispetto al 2022, per quasi 250 milioni di euro di utile netto.

L’INFRASTRUTTURA DI INWIT è la sua ricchezza: ha 23.800 torri, a cui sono collegati 53.300 operatori, con una media di 2,2 operatori per sito. La società ha ereditato il patrimonio tecnologico del ramo «Tower» di Telecom Italia, sin dalla fondazione nel 2015, e di Vodafone Towers S.r.l., grazie alla fusione avvenuta nel marzo 2020.

INWIT – CHE SI PRESENTA come «neutral host» – è il principale operatore di infrastrutture wireless in Italia grazie ad asset che «permettono una copertura capillare e integrata del territorio a supporto della connettività, con un modello di business tower as a service a supporto di tutti gli operatori» che si occupino di telefonia mobile, di sistemi di trasmissione dati che usano una rete mista, formata da una rete in fibra ottica e una rete che usa le frequenze radio e dell’internet delle cose.

IL PRESIDENTE DELLA SOCIETA’ si chiama Oscar Cicchetti: dopo una carriera spesa in larga parte all’interno di quella che nel 1979 si chiamava ancora Sip e poi Telecom Italia, è diventato consulente di Ardian, società di investimento privata francese leader a livello mondiale che gestisce fondi per un valore di mercato pari a 164 miliardi di dollari. Un consorzio di investitori guidato da Ardian detiene il 90% della holding Daphne 3, che a sua volta controlla il 29,9% di Inwit. Nel 2022 Tim, che ha il 10% della holding, ha incassato 1,3 miliardi di euro per cederne il controllo al fondo francese. L.Mar.