Li Duan è approdata nella mia casa nel lontano 2006. Non parlava una parola di inglese come io non parlavo una parola di cinese. Ad avvicinarci solo il suo contagioso sorriso, quello di chi ne ha viste troppe e non si aspetta nulla di meglio di quello che già ha.

Eppure di cose inaspettate a Li Duan, ne sono capitate e parecchie, in questi anni.

Da bigliettaia sui treni nella tratta Shenyang – Pechino, Li Duan, è diventata una «donna del mese» (Yue Sao), una di quelle puericultrici che si occupano dei neonati e delle loro mamme, durante il zuo yue zi, i 30 giorni di recupero post partum che la maggiorparte delle donne cinesi ancora rispetta. E’ nel corso del suo girovagare di famiglia in famiglia, per badare ai figli altrui, che Li Duan ha fatto ingresso nella nostra vita di sprovveduti laowai (stranieri), appena atterrati sul pianeta Cina.

Mentre Li Duan imprimeva una svolta epocale al nostro disastroso ménage familiare, e assisteva alla nascita dei miei due figli in terra di Cina, diventandone poi la nonna adottiva; suo marito, operaio in un’azienda di stato, rimaneva vittima del processo di riorganizzazione dei grandi agglomerati industriali statali, e perdeva il lavoro. Approfittando di una naturale predisposizione all’entertainment e del fatto, non comunissimo, di avere un fratello gemello monozigote, il marito di Li Duan, non si è perso d’animo, reinventandosi un’occupazione nottetempo.

Si è dato al cabaret, e non in senso figurato.

Insieme al gemello, hanno messo in piedi un duo di comici itineranti. Una sorta di «Rick e Gian» cinesi, chiamati a ravvivare feste cittadine o celebrazioni del governo. I due fratelli, erano capaci di far piegare in due dalle risate, folle da cittadina di media provincia italiana. E oltre alle risate, sono iniziati ad arrivare anche i soldi. Il che ha significato un po’ di respiro per Li Duan e per Tian Yi, il suo unico figlio. Tian Yi, per noi tutti è érzi, figlio, in cinese. Con il tempo è diventato poi «l’érzi» alla milanese, come a dire «il Mario». L’érzi ha 27 anni e ha ereditato dal padre la passione per il palcoscenico. Sentire accendere la tv a ore insolite, ha per molto tempo significato, una sola cosa: è in onda l’érzi.

Passavamo le mezz’ore davanti allo schermo, ammirati dalla facilità con cui l’érzi, occhiali senza lenti per darsi un tono e taglio di capelli alla moicana, presentava televendite di gioielli o convinceva le massaie che il suo spremiagrumi era il migliore in commercio. Sull’onda del successo, l’érzi ha trovato un buon lavoro in un’azienda taiwanese. E’ stato trasferito a Huaqiao, nella vicina provincia del Jiangsu, a un’ora e qualcosa da Shanghai.

Ed è proprio in una «non città», come quella, uguale a tante altre, di cui il governo incoraggia la nascita su tutto il territorio nazionale, nel tentativo di arginare il peso, ormai insostenibile, che grava su centri come Shanghai, che Li Duan e suo marito, hanno realizzato il loro sogno: comprare casa all’érzi.

Facendo un mutuo pluridecennale, hanno comprato una casa di 80 mq in uno dei moltissimi progetti residenziali esistenti. Prezzo per due camere, bagno e cucina in un bel complesso con molto verde intorno: 600000 Rmb (70000 Euro circa), attorno agli 800 Euro al mq. Per festeggiare la consegna delle chiavi dell’appartamento, siamo partiti in delegazione alla volta del Jiangsu.

Una volta saliti sull’autobus, ci siamo accorti che, insieme a noi, viaggiavano un paio di coppiette munite di piantina, che, abbiamo poi ritrovato a visitare gli appartamenti in vendita proprio nel complesso in cui andrà ad abitare l’érzi. Quando ancora l’idea della casa era un sogno, più che un eventualità reale, Li Duan, ha iniziato a muovere le sue pedine, con l’unico fine di accasare l’érzi.

«Cos’hai comprato?» mi impiccio dei suoi acquisti come lei fa con i miei, con la differenza che io non le chiedo quanto ha speso.

«Le scarpe a érzi, lui non ha tempo, lavora troppo».

Stessa cosa, per la fidanzata.

«Dove l’ha conosciuta la sua nuova fidanzata l’érzi

«Gliel’ho trovata io, lui non ha tempo, lavora troppo».

Mobilitata la guanxi (la relazione) locale, le connessioni della diaspora di immigrati dal Liaoning, Li Duan ha scovato una giovane infermiera, che faceva al caso suo. Presentata all’érzi, le cose sembravano filare liscio, anche tra le rispettive suocere. Li Duan favoleggiava già di un nipotino, ed era tornata dal suo viaggio estivo in Italia con un’abat jour a forma di torre di Pisa, rigorosamente Made in China, da regalare in dote alla futura nuora.

Poi un giorno, in un moto di ribellione, l’érzi ha deciso che la sua fidanzata parlava troppo poco e l’ha scaricata in cerca, probabilmente, di un tipo più solare. Li Duan non si è lasciata scomporre dalla notizia. Il solito sorriso a illuminarle un viso che nasconde una bellezza passata ma non ancora spenta, si è rimessa alla caccia della nuora perfetta. Sospetto che l’érzi starà sulla piazza ancora per poco. Oltre a un discreto lavoro, ha ormai anche una casa di proprietà, asset che ne fa, uno scapolo d’oro sul mercato matrimoniale locale.

Affrettatevi, dunque donne di Shanghai e dintorni. Sull’érzi non ci metterei la mano sul fuoco, ma avrete una suocera formidabile, garantito.