Coop Italia ha annunciato lo stop ai prezzi su 18mila prodotti per prossimi due mesi. Coinvolti tutti i prodotti confezionati industriali sia a marchio Coop che di tutte le altre marche.
«Oramai siamo in emergenza da diverse settimane. Prima abbiamo dovuto sviluppare il nostro servizio nella maniera più sicura prima di tutto per i nostri lavoratori e quindi per soci e consumatori – spiega Maura Latini, amministratore delegato Coop Italia –  Lo abbiamo fatto anche con corsi di formazione sulle questioni igienico-sanitarie e poi decidendo di chiudere la domenica (e ieri abbiamo deciso che lo faremo fino a domenica 12 aprile almeno) i nostri 1.100 punti vendita nazionali per permettere ai nostri dipendenti di lavorare in condizioni migliori in queste settimane difficili mentre la giornata di chiusura totale permette un’ulteriore sanificazione dei punti vendita e gli effetti della concentrazione sulle altre giornate sono molto piccoli, in quanto il numero di persone che effettua la spesa si è significativamente ridotto a favore di carrelli con più prodotti», sottolinea Latini.
«Ora abbiamo voluto alzare la testa e guardare avanti per rasserenare e dare quanta più serenità possibile alle persone – continua Maura Latini – Blocchiamo i prezzi di tutti i 18mila prodotti confezionati e industriali presenti nei nostri iper e dei 5mila dei nostri supermercati, pari ad una forbice tra il 50 e il 70 per cento del carrello medio della spesa. Lo facciamo per evitare rischi speculativi e perché, come cooperativa di consumatori, siamo nati per questo, per tutelare i nostri soci.
Una misura preventiva e una garanzia che Coop sottoscrive a vantaggio dei propri soci e consumatori, ma anche a tutela dei produttori e degli allevatori italiani nel momento eccezionale che stiamo vivendo. In una fase di emergenza Coop s’impegna ad agire sia a monte – verso i fornitori – che a valle – verso i consumatori – per garantire la stabilità dei prezzi e delle remunerazioni dei diversi attori della filiera. Per questo motivo Coop sta contattando i fornitori di propri prodotti a marchio al fine di operare insieme per il contrasto ad ogni logica speculativa.

«Lo facciamo anche garantendo la nostra filiera produttiva, tutti i nostri fornitori a cui garantiamo una tenuta di mercato», specifica l’ad di Coop Italia. Tra le filiere che possono avere prime tensioni c’è quella del latte. «Nel settore del latte ad esempio assistiamo già ad una diminuzione di domanda dovuta alla chiusura di bar, alberghi e ristoranti. Ai produttori diciamo: noi continueremo a pagarvi il prezzo fissato a febbraio anche se il mercato farà molto probabilmente calare il prezzo. Speriamo di essere apripista perché bloccare i prezzi è una strada seria per aiutare l’Italia» sostiene Latini.